“Cercasi verde e servizi, ovvero vivibilità”. Con questo slogan, scritto a caratteri cubitali su uno striscione, Vittorio Petrelli questa mattina ha tenuto una conferenza stampa al parco della Resistenza, di fronte agli uffici dell’Urbanistica. Un luogo non casuale, perché è lì, secondo il consigliere comunale dell’Italia dei Valori, che non sono state rispettate le regole per quanto riguarda la concessione edilizia in via Adige, nell’area che si affaccia sull’incrocio semaforico e che presto ospiterà un palazzo di sette piani.
“Si deve continuare a parlare – dichiara Petrelli – della concessione edilizia di via Adige, quella di cui mi avevano negato la relazione tecnica ed il permesso di costruire. L’area in cui presto sorgerà un edificio, era stato riconosciuta da Moscherini “di pubblico interesse”. Per questo motivo, il primo cittadino si era impegnato a ridurre il carico edilizio, realizzando un’area destinata a verde pubblico e uno svincolo stradale per alleggerire il traffico. Poi, come è ormai consuetudine di questi tempi, gli impegni assunti pubblicamente non sono stati rispettati e nonostante Nunzi, l’assessore all’Urbanistica, confermava tutte le motivazioni che avevano spinto alla permuta, procedeva all’annullamento. L’amministrazione Moscherini – continua il consigliere comunale dell’Italia dei Valori – nonostante avesse riconosciuto il pubblico interesse, ha smentito se stessa, commettendo un primo, gravissimo errore, quello di rinunciare a svolgere il proprio ruolo di tutela del cittadino e di salvaguardia della qualità della sua vita in città. Il costruttore, dopo vari accordi con l’amministrazione, è passato dall’autorizzazione a fabbricare un edificio per circa 13.900 metri cubi all’autorizzazione ad innalzare due edifici distinti, per una volumetria totale di circa 15.200 metri cubi, di cui circa 7.300 metri cubi in via Adige. Un bel premio di cubatura, ma c’è da chiedersi dove sia il pubblico interesse. C’è da chiedersi anche perché, qui a Civitavecchia, è così difficile rispettare le norme urbanistiche. Il secondo gravissimo errore – prosegue Petrelli – l’amministrazione Moscherini lo ha commesso nel momento in cui ha concesso un permesso a costruire che presenta gravi profili di illegittimità. L’area oggetto del permesso a costruire è di 1.072,58 metri quadri. Su quell’area è stata autorizzata una volumetria di 7.280,63 metri quadri, pertanto potrà essere costruito un edificio di sette piani, più un piano servizi e due locali commerciali di 150 metri quadri. La stessa area è normata dall’articolo 17 delle Nta, che prescrive che per ogni lotto il 30% della superficie sia destinato a “strade, parcheggi e verde” ed il rimanente al residenziale. Eppure, negli elaborati grafici, non si trova in alcun modo la parte corrispondente al 30% di superficie destinata a servizi pubblici. Il Comune quindi non ha assolto alle prescrizioni previste dall’articolo 17 delle Nta. Il permesso a costruire non ha a monte un piano attuativo e, quindi, non esiste alcuna convenzione. La convenzione rappresenta l’unico strumento che possa assicurare la contemporaneità dell’edificazione residenziale del privato con la realizzazione dei necessari servizi pubblici, il tutto garantendo un equilibrio tra interesse privato ed interesse pubblico. Per il calcolo delle volumetrie realizzabili viene applicato sull’intero lotto l’indice fondiario, attribuendo quindi capacità edificatoria anche al 30% di superficie che invece deve essere obbligatoriamente previsto per “verde, servizi e parcheggi”. Per questi motivi – afferma ancora il consigliere comunale dell’Italia dai Valori – lo scorso 22 febbraio, insieme al consigliere Manuedda, ho inviato una diffida al Dirigente dell’Urbanistica, non solo per questo permesso di costruire ma anche per altri. Non avendo ricevuto alcun riscontro, ho inoltrato un esposto in Procura lo scorso 13 maggio. L’atto è corredato da una perizia giurata a firma di un tecnico. Tutto questo perché il mancato rispetto delle norme urbanistiche falsa gli equilibri del mercato favorendo esclusivamente l’interesse economico del privato a discapito dell’interesse pubblico, rendendo pura utopia l’idea di miglioramento della vivibilità nella nostra cara Civitavecchia. Voglio, infine, fare una riflessione. Di fronte alla nostra diffida riguardo alcuni permessi a costruire che presentano profili di illegittimità – conclude Petrelli – perché nessuno si domanda se non sarebbe il caso di individuare un dirigente, per il settore Urbanistico ed edilizio, dotato di maggiore esperienza, invece di mantenere alla guida del settore un dirigente che non ha neanche la laurea in ingegneria o in architettura?”.