Cogliere le opportunità industriali dell’Economia Circolare e della fase di transizione richiede elevate competenze. In questo senso le aspettative degli operatori in merito alle skills contenute nei “green jobs”, sono piuttosto alte – Spiega Enrico Maria Mosconi Presidente del Polo Universitario della Tuscia a Civitavecchia – Il ‘’Green New Deal’’ , ad esempio, contempla un piano di investimenti stimato di cento miliardi di euro in dieci anni con lo scopo di accelerare la transizione verso la decarbonizzazione dei paesi dell’Unione Europea. Al centro del programma tre assi principali: il cambio di paradigma verso un Economia Circolare, misure concrete orientate alla decarbonizzazione dell’Europa entro il 2050, la possibilità di far partecipare tutti i Paesi nella stessa maniera diminuendo le disuguaglianze.
C’è da fare una riflessione preliminare quindi -continua Mosconi – Portare la produzione di un bene “Carbon Neutral” su scala industriale, ad esempio, su è né più né meno che il risultato di una valutazione di costo opportunità ma i parametri ed i riferimenti di mercato sono completamente nuovi. In questo quadro concettuale, nel ciclo di seminari della laurea magistrale partiti a novembre, sono stati costruiti, con il professor Marco Marconi, seminari per offrire un ventaglio di opportunità in termini formativi ai nostri studenti. In tema di uso efficiente delle risorse ha approfondito l’argomento dell’approccio strategico alle “materie prime critiche” nel sistema industriale europeo. L’argomento, che ha affrontato dal Dott. Pier Luigi Franceschini, direttore dell’ Innovation Hub (CLC) South EIT RawMaterials, affrontando i punti di forza , criticità e casi di studio sul tema.
La lezione tenuta da Mattia Pellegrini , oggi Capo Unità di Waste Management & Secondary Materials nella D.G. Environment a Bruxelles ha permesso un confronto attivo con gli studenti sul tema della nuova direttiva sulla Circular Economy che sarà pronta per la primavera 2020. Tra i temi sul tavolo, sono stati approfonditi alcuni ambiti di vero interesse: dalle misure sull’Ecodesign alle strategie e normative per specifici settori industriali dal meccanismo dell’ ‘’Emission Trading System’’ alle potenziali future opportunità in termini finanziari tra cui il ‘’Just Sustinable Fund’’ per favorire la transizione .
Luca Meini head of Circular economy and Environmental Strategies di Enel e Nicoletta Dante (sustainability) sono quindi tornati presso il nostro Polo e hanno parlato della strategia del Gruppo Enel in ambito di economia circolare anche in chiave pianificazione strategica al fine di aumentare la redditività e diminuire i rischi operando lungo tutta la catena del valore. Eliana Pandolfini, esperta dei Sistemi di Gestione Qualità, ha invece parlato delle potenzialità di filiera del turismo responsabile nell’ambito dell’industria turistica, affrontandone gli aspetti di responsabilità sociale, benefici diretti ed indiretti. Per il secondo semestre sono in programma altri incontri con operatori che affronteranno tematiche per i due curricula in cui si declina il corso di laurea Magistrale e cioè il “green” ed il “blue”. Temi che spaziano dal ruolo del mondo militare a servizio della tutela del valore per l’economia circolare, alle dinamiche industriali dell’economia del mare e dello shipping, strategie di corporate ed innovazione sostenibile come anche le città circolari.
Il corso di laurea in Economia Circolare dell’Università degli studi della Tuscia si propone di costruire un nuovo profilo professionale, con accento multidisciplinare, anche per rispondere alle esigenze di professionalità da parte di organizzazioni, enti ed imprese. Il corso di laurea, come molte altre attività, si svolge in sinergia presso il Consorzio dell’Università per Civitavecchia con i suoi soci: la Fondazione CariCiv, il Comune di Civitavecchia e L’Università della Tuscia.