1) Candidare autorevolmente Civitavecchia, al di là della vicenda della Costa Concordia, come porto dedicato strutturalmente alla manutenzione e alla demolizioni delle navi
2) Imporre ad ENEL e Tirreno Power investimenti per avviare su Civitavecchia la sperimentazione, la ricerca e la produzione di energia con fonti verdi e rinnovabili; sfruttando le favorevoli condizioni ambientali (sole, acqua e vento). Investimenti che potrebbero essere implementati – in ragione di pratiche connesse alla tutela dell’ambiente – da “fondi europei” da individuare e richiedere attraverso la Regione Lazio.
3) Utilizzare fondi e investimenti per la bonifica immediata del sito Italcementi che rappresenta un fattore di intollerabile permanente rischio per la salute dei cittadini, in ragione della presenza di amianto. Evidente che, rispetto alla delicatezza e alla specializzazione che richiedono gli interventi di bonifica, bisognerebbe – da subito – per determinare ricadute occupazionali sul territorio, avviare “corsi di formazione” di ditte e maestranze locali, utilizzando lavoratori (a partire proprio da quelli dell’ex Italcementi) in mobilità e cassa integrazione, facendo leva sui fondi regionali dedicati.
4) Avviare immediatamente, con il concorso dell’Autorità Portuale e degli Armatori, una scuola permanente per personale di bordo; definendo modalità di inserimento lavorativo.
5) Affrontare il tema delle Municipalizzate (sul quale prosegue la trattativa sindacale) soprattutto in termini di “implementazione dell’attività” a partire da come – per mettere maggiormente in rete il Porto con il territorio – possono essere definiti “servizi” e relativi “contratti di servizio” che coinvolgano la stessa Autorità Portuale.
Ovviamente ogni azione non può prescindere dalla necessità di salvaguardare l’occupazione in essere e quindi dal fatto che occorre trovare soluzioni immediate e positive rispetto a grandi vertenze che interessano centinaia di lavoratori: Tirreno Power, Privilege, Elia Ambrosetti – Servizi Integrati e altre. Purtroppo la condizione nella quale versa il territorio ci dice che bisogna agire in fretta, che non c’è tempo per aspettare”.