CIVITAVECCHIA – “Il prossimo consiglio comunale del 9 luglio sarà per la maggioranza il primo banco di prova della dichiarata volontà del sindaco di dare alla città un governo che guardi al bene comune e non agli interessi di bottega”. Lo sostiene il gruppo consiliare del PD, ricordando che all’ordine del giorno della seduta anche la delibera sulla definizione degli indirizzi per la nomina, la designazione e revoca di rappresentanti del comune presso Enti, Aziende ed Istituzioni.
De Angelis, Di Gennaro e Piendibene si dicono certi che saranno messe in atto trasparenti procedure di evidenza pubblica per la valutazione degli eventuali candidati, sulla base della esperienza maturata e della competenza negli specifici settori di interesse. “I fallimenti gestionali degli amministratori nominati dalla precedente amministrazione – sottolineano i consiglieri comunali dem – hanno determinato gravi danni alla città. Basti pensare all’ingiustificato fallimento della società Civitavecchia Infrastrutture, per il quale è stata messa in atto un’azione di responsabilità nei confronti dell’amministratore come richiesto dagli stessi Revisori dei Conti del Comune. La drammatica situazione dei rifiuti, poi, è lo specchio delle capacità gestionali dell’amministratore di Civitavecchia Servi Pubblici. È dimostrato che scelte sbagliate fatte per interessi di parte portano a disastrosi risultati le cui conseguenze ricadono sui cittadini. Ci auguriamo che il sindaco faccia seguire alle parole i fatti, facendosi garante della correttezza delle scelte e smentendo quanti credono che la sospetta concomitanza delle dimissioni di un consigliere di maggioranza (tra l’altro appena eletto, e quindi a così breve distanza da una campagna elettorale in cui si profonde sempre un grande impegno per raggiungere questo risultato, a cui però poi immediatamente si rinuncia…) sia preludio ad una sua predestinata nomina ad amministratore di una società partecipata del Comune. Qualora ciò accadesse, in considerazione della pubblicità dell’emanando bando che mal si concilierebbe con un risultato già preordinato ed in quel caso rispondente a mere logiche di partito (che renderebbe inutile e forse persino farsesca la procedura), dubitare della credibilità del sindaco e della maggioranza sarebbe, non solo da parte nostra ma della città tutta, inevitabile”.