“Il Consiglio comunale di martedì sullo stato della portualità cittadina, la cui convocazione era stata richiesta dal presidente dell’AdSP Pino Musolino per celebrare i presunti successi del suo operato, ha rappresentato invece un triste spettacolo di vuota autoreferenzialità da parte del Presidente, a cui, peraltro, ha corrisposto una imbarazzante testimonianza di deferenza da parte del sindaco, dell’amministrazione comunale e di molti consiglieri comunali i quali, pur avendone l’opportunità, non hanno mai saputo o voluto individuare responsabilità politiche e gestionali in merito alle conseguenze che certe scelte hanno per la tenuta sociale del nostro porto e quindi della città”. Inizia così un intervento di Unione Popolare riguardo il consglio comunale dedicato al porto.
“Questioni prioritarie come la paventata esternalizzazione dei servizi di PAS – affermano da Up – come l’incomprensibile disimpegno dell’ADSP in merito all’ambizioso progetto di off shore eolico o come la mancata interlocuzione con Enel rispetto all’uscita dal carbone prevista per il 2025 con conseguente e prevedibile perdita occupazionale per l’intero indotto di TVN.
In questo senso gli interventi arrivati dai banchi della maggioranza non hanno certo brillato per lucidità e lungimiranza. Nessuno tra i consiglieri fedeli alla giunta Tedesco ha infatti saputo rispondere a Musolino in merito alla cronica mancanza di aree retroportuali rispetto alle quali, ponendo ovviamente la massima attenzione alle questioni ambientali e alla tutela della biodiversità, l’amministrazione comunale avrebbe già dovuto agire da tempo per un rapido cambio di destinazione d’uso.
Nessuno, tra i consiglieri di maggioranza, ha poi voluto contestare con cognizione di causa le dichiarazioni del presidente Musolino che, senza mostrare o citare dati o mostrare documenti, ha ribadito la sua scelta, tutta ideologica, di voler percorrere ad ogni costo la via che porta all’esternalizzazione dei servizi di vigilanza attualmente gestiti in house dalla società PAS.
Una società, quest’ultima, che chiude da tempo i suoi bilanci in attivo e che in passato, per cause direttamente riconducibili al pessimo operato del socio unico e non certo per colpa dei lavoratori, aveva prodotto perdite consistenti e pericolosissime. Ci sembra pertanto paradossale che dopo aver contribuito a risanare una società piena di debiti come la PAS sia proprio la presidenza dell’AdSP a lavorare per l’esternalizzazione dei suoi servizi. Inoltre, rispetto a tale questione, benissimo hanno fatto i consiglieri del M5S D’Antò e Lucernoni a sottolineare che i costi orari di PAS sono oggi perfettamente in linea con la media delle tariffe applicate dagli istituti di vigilanza operanti negli altri contesti portuali italiani e che, quando i privati fanno la corsa al risparmio o all’aumento spasmodico della produttività, lo fanno sempre e comunque a discapito dei salari e della qualità della vita dei lavoratori.
Quella dell’esternalizzazione dei servizi di PAS è dunque una scelta ingiustificabile dal punto di vista amministrativo e assolutamente dannosa dal punto di vista sociale.
Tornando poi al consiglio comunale, riteniamo si sia trattato di una seduta a tratti grottesca di cui l’immagine più emblematica è stata quella del presidente Musolino che, tra citazioni e autoesaltazioni, ha infilato dati e mostrato slide su ogni argomento tranne, guarda caso, che per spiegare l’ipotesi di esternalizzare i servizi gestiti oggi dalla PAS.
Molto infelice è stata poi la battuta relativa al fatto che, se il privato fa tanta paura ai lavoratori, questo è perché probabilmente questi ultimi avrebbero meno possibilità di divertirsi e dovrebbero lavorare un po’ di più. Una dichiarazione gravissima che offende decine di lavoratori turnisti i quali tra l’altro, come è risaputo, sono pure pagati con uno dei peggiori contratti collettivi nazionali del nostro Paese. Una dichiarazione inaccettabile e rispetto alla quale il Presidente farebbe bene a scusarsi coi lavoratori.
Come Unione Popolare non possiamo quindi far altro che sostenere la giusta lotta dei lavoratori della PAS per la gestione pubblica dei loro servizi e quella di tutti i lavoratori e le lavoratrici che sono oggi attivi nel porto di Civitavecchia. Al contempo ci teniamo a sottolineare e a ricordare a tutti che se nel nostro porto certi risultati possono diventare raggiungibili, questo è dovuto soprattutto a chi, anche in questi anni difficili, non ha mai smesso di mettere a disposizione dell’intero sistema portuale il proprio impegno e la propria professionalità facendo turni estenuanti ogni giorno, ogni notte e con qualsiasi condizione meteorologica.
Solidarietà attiva ai lavoratori di PAS. I servizi pubblici non sono terra di conquista per i privati”.
1 Comments
Michele
Il presidente ha fatto duello che voleva fare, dimostrare che e’ il più bravo, il più figo, il più ironico. Il consiglio comunale glielo ha permesso, chi non c’era e’ peggio di chi c’era. Con la propria assenza ha avvallato tutto quello che Musolino ha voluto dire e non dire.
Un personaggio di tale livello può fare quello che vuole perche’ un consiglio comunale di così basso e pari livello glielo permette. A parole tutti battaglieri, ai fatti tutti pronti.
Tristezza