Si va avanti a colpi di citazioni dotte in casa Pdl e di confronti che hanno il sapore d’altri tempi. Dopo il fascino discreto, per così dire, dello scambio epistolare tra il capogruppo Dimitri Vitali e il consigliere comunale Sandro Scotti, infatti, oggi scende di nuovo in campo con una lunga nota l’ex assessore allo Sviluppo, Aldo De Marco, defenestrato dal sindaco Moscherini in occasione dell’ultimo rimpasto di giunta.
De Marco, infatti, paragona il primo cittadino a Catilina e, in qualche modo, se stesso addirittura a Cicerone che, nel celebre discorso di accusa in senato chiese: “Fino a quando, o Catilina, abuserai della nostra pazienza?”. Un parallelo ambizioso, su entrambi i fronti, non c’è che dire, anche se Moscherini ha attribuito più volte ad altri il ruolo di congiurati. Nel confronto il primo cittadino, comunque, potrà consolarsi con il fatto che quella di Catilina fu una figura controversa. Vistosi perso non scappò vigliaccamente ma combatté da valoroso, come testimoniato dagli storici latini, che raccontano che fu ritrovato in posa fiera dopo essersi buttato contro i nemici. Ma tornando dall’epica della storia romana alla più prosaica cronaca cittadina, De Marco torna ad accusare il sindaco di “propinare bugie alla città”, cosa che secondo lui accade o perché “il primo cittadino è affetto da una forma senile di mancanza di memoria, o perché è in preda a uno spaventoso delirio di onnipotenza”. De Marco riferisce infatti che “non è vero – come dichiarato da Moscherini nel corso dell’ultimo consiglio comunale – che la delibera numero 88, che abbassa il tempo massimo per poter rivendere le aree assegnate in zona industriale”, è stata da lui presentata. Dice De Marco che, come si evince dal testo del provvedimento, “il relatore è stato lo stesso sindaco”, che poi ne ha però addossato la colpa all’ex assessore allo Sviluppo, che dice di essersi all’epoca opposto fermamente, tanto che si scontrò anche con il dirigente dell’Ufficio Sviluppo, che però la firmò lo stesso. “Questo – dice De Marco – è solo uno degli episodi in cui si è costantemente concretizzata la mia delegittimazione, ragione per cui chiesi la rimozione del dirigente in questione che, invece, chissà perché è stato promosso. Le bugie di questo sindaco menzognero – conclude De Marco – possono essere smentite in ogni momento, mentre sta venendo alla luce la vera natura del sistema moscheriniano, che denigra persone e istituzioni solo per i propri risultati personali”.