Resta in carcere Valerio Marras, il trentenne civitavecchiese che nel pomeriggio di giovedì scorso, in preda ad un raptus, ha ucciso la mamma, Cristiana Roversi di 55 anni, con oltre venti coltellate. Il giovane sarà anche sottoposto ad un controllo continuo, nel timore che possa compiere atti di autolesionismo.
Insomma, il timore del Giudice è che Valerio Marras possa tentare il suicidio. Lo ha deciso questa mattina il giudice per le indagini preliminari, il dottor Francesco Filocamo, al termine dell’udienza di convalida svoltasi all’interno del carcere di Borgata Aurelia. Nel corso dell’interrogatorio, Marras, che era assistito dal suo difensore, l’avvocato Tiziano Iervolino, ha mostrato lo stesso apparente distacco che aveva manifestato giovedì scorso agli uomini del 113, arrivati all’esterno della villetta di famiglia di via Lucignani, proprio dopo una telefonata dello stesso ragazzo. Nel suo racconto al Giudice, il trentenne civitavecchiese ha motivato l’uccisione della mamma con una serie di ragioni, alcune veramente incomprensibili. Come detto, al termine dell’udienza, il Gip ha confermato la misura della custodia cautelare in carcere, aggiungendo che Marras dovrà essere comunque sottoposto a sorveglianza continua. Intanto, dovrebbe svolgersi lunedì mattina l’autopsia sul cadavere di Cristiana Roversi. Dopo l’esame autoptico, la salma della povera donna verrà consegnato ai famigliari che potranno disporre per i funerali.