Un silenzio preoccupante. Nulla sembra muoversi per i corsi di nuoto destinati ai diversamente abili. Eppure c’è chi ha espletato tutte le pratiche burocratiche per iscrivere il proprio figlio ed inizia a chiedersi cosa stia succedendo. Dal Comune affermano che, per quanto di competenza di Palazzo del Pincio, tutto l’iter è stato completato, visto che l’avviso per l’utenza si è concluso regolarmente ed è stata anche stilata la graduatoria dei diversamente abili che sono rientrati nella lista, circa un ventina.
Allora cosa succede? Palazzo del Pincio ha chiesto alla Coser, unica a partecipare alla manifestazione di interesse per svolgere i corsi di nuoto tra le piscine dello Sport’s Garden e della Comunale, di sistemare alcuni aspetti nel piano economico finanziario, presentato regolarmente dalla società gialloblu a fine novembre. “Il piano deve avere delle caratteristiche – spiega l’assessore ai Servizi Sociali Daniela Lucernoni – e quello presentato dalla Coser non le rispetta tutte. Per questo abbiamo chiesto alla società di apportare delle modifiche e sistemare alcune cose. Non si tratta di questioni economiche”. Perfetto, tutto chiaro: la Coser corregge il tiro sul piano economico finanziario e i corsi per i disabili partiranno. Ed invece no. Perché dalla Coser fanno sapere di non aver ricevuto nessuna richiesta di correzione da parte del Comune. “Non ci ha chiamato nessuno – afferma il presidente Cesare Muzi – dopo che abbiamo presentato a fine novembre tutta la documentazione. Non ci sono pervenute richieste di modifiche o integrazioni al momento. Al di là di questo, secondo noi l’importante è partire, soprattutto per dare modo a questi ragazzi di fare attività fisica. Eventualmente fossero riscontrate delle mancanze – conclude il numero uno della Coser – sistemeremo le cose in corso d’opera”. Insomma, solita situazione di poca chiarezza, di difficoltà di comunicazioni che porta ad una nuova fase di stand by, aggravata dal fatto che entrambe le parti sono inutilmente in attesa del passo dell’altro. E con il problema vero, che resta irrisolto: i ragazzi disabili che vorrebbero fare attività fisica ma che non possono ancora tuffarsi in piscina e non sanno nemmeno quando potranno farlo.