“I corsi post diploma non sono in genere un modello di trasparenza. E il caso di Torre Nord non fa eccezione”. Lo sostiene l’Usb Lavoro Privato, che suggerisce di confrontare il bando locale con quelli emessi in occasione di analoghe iniziative promosse a Brindisi e al Sulcis, per riscontrare i differenti criteri di selezione, per l’ambito di partecipazione, per il numero di annualità scolastiche interessate, per i limiti anagrafici e per il voto di ammissione.
“Che dire – aggiunge il sindacato – paese che vai bandi che trovi, come abiti tagliati su misura: tanto da arrivare a favorire gli ultra ripetenti in luogo dei ragazzi più meritevoli. Così, nel caso nostrano, può accadere che un ragazzo diplomatosi con 70/100 all’età di 26 anni (cioè con 7-8 anni di ritardo) venga selezionato, mentre uno che di anni ne ha appena 22 e si è diplomato con 100/100 rimanga fuori dalla porta. Un paradosso. E allora, non era meglio allargare la selezione a tutti i diplomati entro certi limiti anagrafici? E non sarebbe bene correggere un po’ il tiro? Non conosciamo i nominativi dei ragazzi che stanno frequentando il corso post-diploma, né sappiamo se qualcuno di loro sia un po’ più “post” degli altri. Sappiamo però che incredibilmente sono solo 23 (su un bando per 25) e che una tale situazione ha provocato in molti una giusta indignazione”.