Covid-19, il momento è delicato

Sono giorni caldi sul fronte Covid-19. Da qui alla fine del mese potremo sapere, con quasi assoluta certezza, se la campagna vaccinale ha effettivamente dato i frutti sperati come peraltro viene già anticipato dalle autorità sanitarie sulla base dei dati in suo possesso. C’è da considerare, però, che l’attuale situazione dei contagi è praticamente analoga a quella che si riscontrava un anno fa. E ciò accade anche a Civitavecchia.

Il 7 ottobre del 2020, infatti, il quotidiano report diffuso dall’assessorato regionale alla sanità e dalla Asl Roma 4, certificava che nel territorio di Civitavecchia erano presenti complessivamente 31 soggetti positivi. Andando a compiere una verifica, si vede che erano addirittura quattro in meno rispetto a quelli che le due istituzioni hanno comunicato ieri. Il report diffuso nel pomeriggio di ieri parlava infatti di 35 contagiati in tutta la città. Ciò, ovviamente, non sta a significare che la campagna vaccinale non ha funzionato, visto che a distanza di un anno il numero dei positivi al virus è praticamente rimasto immutato. Rappresenta, però, un dato di partenza in funzione di ciò che dovrà essere valutato da qui ai prossimi giorni, che si annunciano decisivi. Proprio dalla metà di ottobre 2020 in poi, infatti, partì la nuova ondata che si protrasse poi praticamente per tutto l’autunno e parte dell’inverno, portando nuovamente a nuove chiusure in vari settori produttivi e non. Nell’arco di pochissimi giorni il numero dei contagiati aumentò in modo esponenziale. Dai 31 contagiati del 7 ottobre 2020, Civitavecchia passò a 94 il 21 ottobre, a 130 il 26 ottobre e a 164 alla fine del mese. Proprio alla fine di ottobre 2020, l’azienda sanitaria locale si vide costretta a riaprire nuovamente il reparto Covid al primo piano dell’ospedale San Paolo, attraverso la requisizione di alcune stanze prima interamente riservate alla divisione di medicina generale. Occhio a quanto accadrà da qui ai prossimi giorni, dunque. E se le cose dovessero andare come sperato, allora effettivamente potremo dire di aver compiuto uno straordinario, forse decisivo, passo in avanti in direzione della normalità.