Il Lazio ha raggiunto ieri quota 1 milione e mezzo di somministrazioni. Praticamente un residente nella regione su quattro ha già ricevuto la prima dose del siero. Si tratta di un buon risultato che potrebbe essere ulteriormente migliorato se la disponibilità dei vaccini fosse superiore a quella attuale. In tal senso c’è la speranza che si traducano nel concreto gli annunci dell’imminente arrivo di ulteriori milioni di dosi di siero, soprattutto Pfizer.
Intanto, sempre la Regione Lazio ha diffuso ieri i dati specifici del contagio elaborati dal Servizio Regionale per l’Epidemiologia, Sorveglianza e controllo delle Malattie Infettive, che si trova centralizzato presso l’Ospedale Spallanzani. Dei dati fino confermati, l’età media dei positivi è di 45 anni, praticamente ripartiti equamente tra maschi, per il 48,7% e femmine, per il 51,4%. Per quanto riguarda la diffusione all’interno del territorio regionale, la Asl Roma 4 si trova tra quelle dove si sono registrati meno casi. Dall’analisi emerge in particolare che il virus ha grande diffusione nella capitale e minor diffusione nelle province. La Asl Roma 2 fa registrare addirittura un’incidenza del 21%, seguita a poca distanza dalla Asl Roma 1 con il 17,7%. Ancora a seguire, la Asl Roma 6 con un’incidenza del 10,6%, la Asl Roma 3 con il 10,2% e la Asl Roma 5 con il 9,3%. La Asl Roma 4, cui appartiene il territorio di Civitavecchia e dei comuni a nord della capitale, fa registrare un’incidenza del 5%, comunque inferiore a quella di Latina, che ha il 9,5% e di Frosinone, che ha il 9%, ma leggermente superiore a quelli di Viterbo e Rieti, che hanno rispettivamente il 4,7% e il 2,9%. Di tutti i residenti nel Lazio che sono stati colpiti dal virus, il 5,6% ha dovuto ricorrere al ricovero in ospedale e lo 0,7% è finito in terapia intensiva. Infine, il 79,9% risulta attualmente guarito, mentre la percentuale dei deceduti nel Lazio è del 2,3%.