Nei mesi di marzo e aprile del 2020, ovvero durante la cosiddetta prima ondata della pandemia, i decessi in eccesso sono stati 49mila rispetto alla media degli stessi mesi nei cinque anni precedenti. Lo certifica uno studio condotto dall’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica che ha accertato, tra l’altro, che in quei due mesi il Covid-19 è stata la seconda causa di morte, con un numero di decessi di poco inferiore a quello dei tumori e più del doppio di quello delle cardiopatie ischemiche.
Nel periodo considerato, oltre al Covid-19, i decessi sono aumentati per quasi tutte le principali cause di morte rispetto a quanto osservato nello stesso periodo del quinquennio precedente. Impressionante l’incremento di decessi per polmoniti e influenza, tre volte superiore a quella osservata in media nel periodo compreso tra il 2015 e il 2019. In crescita anche i decessi dovuti alle altre patologie a carico dell’apparato respiratorio, con un +26%, rilevato sia per le malattie croniche broncopolmonari che per il complesso delle restanti malattie respiratorie. I decessi risultano in aumento anche per demenze e malattia di Alzheimer, col +49%, per le malattie cardiache ipertensive, col +40% e per il diabete, per un +41%. Aumenti più contenuti per le morti dovute a malattie cerebrovascolari, +13%, e malattie cardiache ischemiche, +5%. Non si sono rilevati, invece, incrementi nel numero di decessi per tumori e malattie infettive. Il decremento osservato nella frequenza dei decessi per cause esterne, corrispondenti nel totale al 4%, è stato dovuto all’effetto del primo, duro lockdown, che ha determinato una drastica riduzione della circolazione stradale e dei conseguenti incidenti mortali. Per capire, infine, quale è stato l’effetto del coronavirus sulla mortalità complessiva, possono bastare altri due semplici dati. Il primo riguarda i decessi per soggetti con oltre 70 anni, che per l’’85% dei casi è stato dovuto al Covid-19, mentre è stata del 20%, sempre per coronavirus, la causa di morte per i 50-59enni. Il secondo, impressionante, riguarda le strutture residenziali o socio-assistenziali, dove tra il marzo e l’aprile dello scorso anno si è registrato un incremento del 155% dei decessi.