Lavorare sì, ma insieme e possibilmente in uno spazio condiviso. Parliamo del coworking, un vero e proprio trend che sta prendendo piede anche in Italia, che consente ai freelance di abbandonare il proprio status di “lavoratori solitari”.
Di cosa si tratta esattamente? In pratica, il coworking prevede la presenza di uno spazio condiviso, all’interno del quale ogni lavoratore può prenotare ed utilizzare una propria postazione specifica. Così facendo, si ha la possibilità di svolgere il proprio lavoro in remoto, senza però rimanere soli. È una grande opportunità per lavorare e, contemporaneamente, condividere idee e creatività con gli altri professionisti che condividono lo stesso spazio.
Cosa serve per creare uno spazio di coworking?
Per prima cosa serve un ufficio, ma non uno qualsiasi: stanzette e muri non sono contemplati nel coworking, dunque dovrà trattarsi di un locale grande e soprattutto open space. Naturalmente il secondo passo è creare le varie postazioni di lavoro: qui servirà predisporre dei tavoli dotati dei diversi device hi-tech come computer, stampanti e via discorrendo. Ad ogni modo, la logica del coworking si basa soprattutto su un qualcosa di non tangibile: Internet, la cui presenza appare fondamentale per chi lavora in remoto. A tal scopo si possono valutare le offerte Internet per partita iva di operatori come Linkem, consigliate in quanto economiche e potenti allo stesso tempo. Infine, serve anche una zona comune per lo svago e per il ristoro: dunque dotata di cucina, di poltrone e di distributori automatici.
Quali sono i vantaggi del coworking?
Il coworking permette innanzitutto di risparmiare: il costo della prenotazione di una postazione è molto ridotto, se paragonato alle spese in merito a Internet ed energia elettrica. Si tratta anche di una soluzione particolarmente flessibile: è possibile prenotare la propria postazione per una settimana, oppure per una sola ora, a seconda delle proprie necessità. Inoltre, il coworking consente di condividere l’esperienza lavorativa con altre persone: questo spinge alla motivazione, ma permette anche di confrontarsi per trovare nuove idee creative. Di conseguenza, uno spazio del genere è ottimale per la creazione di un network di contatti.
Come funziona il coworking?
La logica di funzionamento del coworking prevede la presenza del cosiddetto “concedente”: ovvero il proprietario del locale, sia esso una società o una persona fisica. Il suddetto si occuperà di allestire l’open space, in modo tale da creare uno spazio ottimale per il lavoro, e condiviso fra i vari ospiti. La prenotazione delle postazioni equivale ad un vero e proprio affitto: di riflesso, lo stabile deve essere ad uso commerciale e non abitativo, per essere a norma di legge. Infine, colui che sfrutta questo spazio viene detto “utilizzatore”: non vi è esclusiva, dunque quest’ultimo è libero di sfruttare diversi spazi per il coworking.