Riunione interlocutoria questa mattina a Molo Vespucci sulla crisi della Cilp, messa in ginocchio dal crollo del traffico dell’automotive. I vertici dell’Autorità di Sistema Portuale, dell’impresa portuale, della Cpc e dei sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno in sostanza preso atto della grave situazione occupazionale, ma passi in avanti in concreto non ne sono stati ancora fatti.
“C’è stata una presa d’atto della crisi della Cilp – dichiara Alessandro Borgioni, segretario della Filt Cgil territoriale – ed è stato fatto il punto della situazione”. Una vertenza che ruota tutta intorno al gruppo Grimaldi. La compagnia armatoriale ha puntato sul porto di Gioia Tauro, più vicino allo stabilimento Fca di Melfi e più economico, visto che gestisce direttamente i piazzali dove vengono stoccate le auto. Per Civitavecchia una concorrenza spietata ed un colpo durissimo. Il dirottamento su Gioia Tauro dei treni carichi di auto ha causato un crollo del 50% dei traffici e ha costretto la Cilp a ricorrere alla cassa integrazione a rotazione per i suoi 92 lavoratori. Il nodo da sciogliere nella vertenza è legato quindi a Grimaldi. La discussione ruota tutta intorno a come riavvicinare la compagnia armatoriale a Civitavecchia. La parola chiave, emersa nel corso della riunione di questa mattina a Molo Vespucci, è competitività. Un sinonimo di tariffe, piazzali e investimenti. Un tema che spetta ai vertici dell’Autorità di Sistema Portuale approfondire. “L’obiettivo è trovare una soluzione entro la fine di settembre”, dichiara Borgioni. Dal canto loro, i sindacati, così come la Cilp e la Cpc, torneranno ad incontrarsi con Molo Vespucci all’inizio del mese prossimo, chissà se con qualche primo riscontro da parte di Grimaldi.