"Il Governo sblocchi i fondi destinati a Civitavecchia, in particolare al porto per la realizzazione della darsena traghetti, prima che la situazione diventi ancora più drammatica". L'appello arriva dal consigliere comunale del Partito Democratico, Mauro Guerrini, per il quale ci troviamo di fronte ad una crisi affrontata con grave ritardo e che rischia di provocare drammatiche lacerazioni nel tessuto sociale cittadino. Leggi la nota.
Imprenditori, associazioni ed alcuni politici locali, finalmente cominciano a parlare chiaro: Civitavecchia è prossima al collasso occupazionale. Le ripercussioni saranno devastanti sul tessuto sociale della città,al punto, credo, che potrebbero mettere in serio pericolo la sicurezza dei cittadini. Nonostante la crisi occupazionale era prevista con l'approssimarsi del completamento del cantiere della centrale di TVN, (anche se ha avuto un improvvisa accelerazione per le note vicende economiche mondiali), poco o niente si è fatto per arginarla. Finora abbiamo solo assistito al consueto teatrino della politica balbettante ed inconcludente. Nel frattempo molte famiglie sono sull'orlo della povertà. I giovani e purtroppo ultimamente non solo loro, sono senza un'occupazione e quel che è peggio senza neppure una speranza per l'immediato futuro. Siamo quindi non solo alla disoccupazione ma alla mortificazione della dignità umana. Nessuno oggi può sentirsi al riparo dalla crisi che va a catena a colpire tutti i settori economici. Ecco perché non possiamo più attendere: il Governo sblocchi almeno i finanziamenti per le opere pubbliche da tempo programmate. Basta guardare al porto che a tutt'oggi è impossibilitato a dare inizio ai cantieri già approvati (esempio: Darsena Nuovi Traghetti) perché il "CIPE" tarda a fare arrivare i finanziamenti, pur senza un apparente motivo se non per tornaconti politici/elettorali. Ma più in generale occorre dare seguito al più presto e in modo concreto a tutte le opere pubbliche che riguardano lo sviluppo dell'Alto Lazio se vogliamo finalmente portarci fuori da questo sacco di depressione che incombe su tutto il territorio. Non si può più giocare sulla pelle dei cittadini. Dobbiamo intervenire tutti insieme: i politici travalicando gli steccati dei partiti e i confini delle coalizioni, i cittadini creando ed alimentando un movimento forte e diretto che sappia farsi ascoltare nelle sedi di Governo. La situazione è grave e le cure non possono che essere straordinarie ed intensive.