La spaccatura c’è, è sempre più profonda e, soprattutto, ha mandato in tilt la maggioranza in un’aula Pucci gremita e in diretta streaming. L’attacco frontale di Alessandra Riccetti al sindaco Antonio Cozzolino durante il consiglio comunale aperto sul forno crematorio ha probabilmente segnato il punto di non ritorno nella crisi che da mesi lacera il 5 Stelle. Nella lotta intestina al movimento perfino gli attivisti si sono spaccati, la maggioranza solida è evaporata nella calda estate delle polemiche pentastellate ed anche l’amministrazione ha i suoi problemi, vedi la vicenda dehors, che fa registrare una dura critica del consigliere Bagnano al sindaco Cozzolino mentre la Confcommercio prova a proporre una via d’uscita.
Per questo motivo il tema delle dissidenti, della posizione distinta e distante di Alessandra Riccetti, Raffaella Bagnano e Fabrizia Trapanesi, è in cima all’agenda politica pentastellata, nonostante i tentativi di minimizzare. “La questione sarà affrontata – dichiara il capogruppo Emanuele La Rosa – ne stiamo parlando. C’è la necessità di capire cosa sta succedendo”. La discussione, dunque, è aperta, anche se per La Rosa le priorità sono altre. “Dobbiamo pensare a portare avanti il programma elettorale”, sottolinea il capogruppo del 5 Stelle, che indica nel salvataggio delle società partecipate il primo obiettivo da raggiungere. “Ci sono cose troppo importanti da portare a termine per perdere tempo a litigare”, conclude La Rosa. Questioni di priorità. La crisi, però, c’è e preme, il problema non può essere rimandato e non è escluso che per risolverlo arrivi un intervento dall’alto. Non da Civitavecchia, dove le riunioni finora non hanno prodotto alcun risultato tangibile, ma da Roma, con un’azione tanto forte quanto clamorosa, l’espulsione delle dissidenti dal 5 Stelle, visto che le richieste di dimissioni, per ora indirizzate soltanto a Riccetti, finora sono cadute nel vuoto. “Il nazionale decide autonomamente – replica La Rosa – noi non tiriamo per la giacchetta nessuno, quanto sta accadendo a Civitavecchia è pubblico e noto a tutti. Ci sono delle strutture del movimento che controllano e decidono nei Comuni”. Il capogruppo, dunque, non esclude che qualcuno da Roma possa far sentire la sua voce. “Credo che l’intenzione del nazionale sia riportare il movimento in acque più tranquille – afferma La Rosa – deve calare il livello di litigiosità e questo è anche il mio obiettivo”. Una missione che al momento appare molto difficile, se non impossibile. Ed anche per questo l’intervento del nazionale appare ormai inevitabile per superare la crisi in cui è piombato il 5 Stelle.