“Niente come la cultura è stato inquinato dalla cattiva politica in cerca di vetrine. Gli spacciatori di cultura lo sanno bene: al politico un pezzo di palco, due riflettori e una platea, al popolo panem et circenses. È accaduto troppo spesso in questi anni e troppe risorse sono state bruciate in troppe iniziative inutili”. Inizia così una nota della candidata al consiglio comunale Jenny Crisostomi, per la lista Uniti per Civitavecchia – Poletti sindaco.
“Cosa manca dunque? – si domanda Crisostomi – un progetto culturale, un disegno d’insieme da sviluppare su tre o cinque anni. Un titolo, un tema, un unicum che leghi le varie attività del pur ricco tessuto culturale ed artistico della città: associazioni, scuole di danza, di musica, di teatro, offrendo loro anzitutto opportunità per qualificare gli insegnanti e gli animatori accrescendo il loro talento.
Niente come la cultura unisce. Niente come la cultura, insieme allo sport, allontana i giovani dalle dipendenze. Se oggi il tessuto sociale cittadino appare disgregato e sconnesso, avendo perso il senso di un comune sentire e dell’agire insieme, se i giovani rifugiatisi nelle dipendenze sono talmente tanti da rappresentare un’ emergenza sociale è anche e soprattutto perché da qualche anno ormai la politica ha preferito esibirsi anziché parlare attraverso un discorso culturale. La cultura, infatti, è un elemento importante per la crescita dell’individuo e per la piena partecipazione di questi ai vari processi sociali.
Essa rappresenta un elemento fondamentale per il benessere della persona e della collettività. Occorre un Assessore alla Cultura che lasci il segno e che si ricordi negli anni! Civitavecchia è viva, (caotica persino) e le occasioni non mancherebbero. La Cittadella della musica ha le carte in regola per diventare un vero centro di formazione musicale (Academy) con un proprio sovrintendente.
Centrale dovrà tornare la corretta fruizione degli spazi già a disposizione (Traiano, Biblioteca comunale, Museo Etrusco, Terme Taurine, Casa della Memoria, Teatro di Piazza Verdi, Sala Gassman) che sarà importante sostenere, ma anche coordinare. Poi ci sono gli spazi da inventare come l’ anfiteatro alla marina e quelli da recuperare (come l’anfiteatro al parco dell’Uliveto) ma soprattutto il Forte Michelangelo da restituire pienamente al progetto culturale cittadino”.