Venti euro per ogni crocierista che sbarca sulle isole greche. Sta facendo discutere il mondo dello shipping la proposta avanzata dal primo ministro ellenico, Kyriakos Mitsotakis. Una proposta non sussurrata sotto voce, ma nel corso di un intervento all’Esposizione Internazionale di Salonicco, nel contesto di un discorso incentrato principalmente sulle misure per risollevare l’economia assunte negli anni passati e su quelle che si introdurranno nei prossimi mesi.
Riferendosi al turismo in Grecia, che come nel resto del mondo sta segnando nuovi record nel 2024, il primo ministro si è detto preoccupato per l’impatto che l’attività crocieristica ha su alcune isole in alcuni mesi dell’anno. Mitsotakis ha spiegato che questo è il motivo per cui si è deciso di imporre una tassa sui crocieristi che però sarà più elevata a Santorini e Mykonos, ovvero 20 euro, e più bassa negli altri porti, e varierà in base al periodo dell’anno. Il premier ha poi precisato che una parte significativa delle entrate generate dalla tassa tornerà alle comunità locali affinché possano organizzarsi al meglio e, cosa fondamentale di cui abbiamo spesso scritto e parlato assolutamente inascoltati, perché le infrastrutture locali possano sostenere il peso del flusso turistico estivo. Ovviamente, la proposta del premier ellenico sta trovando la ferma opposizione dei signori delle crociere. La Clia, ovvero l’associazione internazionale che raccoglie le compagnie crocieristiche, ha già manifestato la propria contrarietà, ricordando che il turismo prodotto porta benefici alle comunità locali. Ha poi sottolineato che eventuali aumenti delle tasse portuali in vigore dovrebbero essere introdotti con sufficiente preavviso e che gli introiti generati dalle tasse dovrebbero essere direttamente reinvestiti nelle operazione portuali per assicurare che i benefici siano percepiti dalle comunità locali e dai visitatori”. Per l’associazione crocieristica, infine, la tassa dovrebbe essere confrontata con altre tasse portuali nella regione del Mediterraneo al fine di garantire che i porti greci rimangano attrattivi e competitivi. Qualcosa, comunque, si muove, considerando che in altre realtà, vedi Portogallo e Scozia, la tassa sui crocieristi è già in vigore. Staremo a vedere se Civitavecchia continuerà a rimanere silente o se qualcuno avrà la forza di far sentire la sua voce.