“Sulla cultura il Pd mistifica e diffonde informazioni non veritiere”. Lo sostiene l’assessore Vincenzo D’Antò, replicando alla durissima nota con la quale ieri, il segretario, Enrico Leopardo, e un altro membro della segreteria dem, Roberto Fiorentini, lo avevano invitato alle dimissioni prendendo a spunto il basso livello del cartellone estivo e quella che avevano definito la fallimentare gestione del Traiano e della Cittadella della Musica.
“Per dovere di cronaca ritengo necessario rispondere al PD – dichiara l’assessore Enzo D’Antò. Davvero non so se sia utile rispondere, visto che le accuse reiterate non tengono in considerazione alcuna informazione fornita nel corso di questi ultimi 3 anni. Una risposta è comunque dovuta, se non altro per non lasciare l’opinione dei liberi cittadini nelle mani di chi mistifica e diffonde informazioni non veritiere.
La cosa sorprendente è che le accuse arrivano da chi si è trovato già ad amministrare questa città e finge di non sapere o spera che i cittadini abbiano dimenticato. Ci accusano di aver ceduto la gestione del Traiano all’ATCL, quando noi abbiamo in essere la stessa convenzione che sottoscrisse il PD.
Sempre per il Traiano ci accusano di mancanza di trasparenza perché non forniamo i dati, noi glieli diamo e ci dicono che la cultura non è un settore che va valutato attraverso i numeri. Ci accusano di aver perso abbonati e presenze al Traiano, e quando gli facciamo notare che proprio sotto la loro gestione, gli abbonati sono scesi da 2168 a 1165, quindi più di 1000 abbonati persi, fanno finta di non aver capito continuando ad asserire che noi abbiamo causato il calo di abbonamenti.
Abbiamo portato dei corsi gratuiti al Traiano aperti a tutti, cartelloni sperimentali come il Teatro d’Autore, abbiamo portato tantissimi giovani al teatro grazie al lavoro di due giovani professionisti civitavecchiesi e continuano ad accusarci di non coinvolgere figure professionali, forse vogliono dire che non coinvolgiamo le loro figure professionali. Cosa in realtà neanche vera, proprio Roberto Fiorentini mi ha chiesto in 3 anni almeno un paio di volte di poter organizzare rappresentazioni in Cittadella per poi dileguarsi nel nulla dopo aver avuto il mio ok. Addirittura hanno tirato fuori per l’ennesima volta la storia della Statua del Bacio provando a far dimenticare il vero motivo per il quale la statua è andata via e da noi più volte esplicitato. Mentre sui giornali del 2013 si dichiarava che la Statua sarebbe rimasta definitivamente a Civitavecchia, di fatto il Comune non ha mai pagato il dovuto ai proprietari, e mai dato riscontro ai solleciti. Al nostro arrivo non c’erano possibilità di trattenerla a Civitavecchia perché i proprietari avevano già sottoscritto un contratto con un’altra città. L’affermazione che riguarda gli investimenti che noi non facciamo per la cultura e per il Traiano mi ha incuriosito, infatti ho verificato quanto l’Amministrazione che vedeva Leopardo in giunta e Fiorentini art. 90 avesse investito in cultura. Effettivamente in bilancio risultano somme importanti ma che erano destinate a compensi per direttori artistici o assimilati, nulla per eventi o rappresentazioni culturali. Il fatto strano poi è che ogni volta si paragona l’estate civitavecchiese con quelle che si sono tenute più di dieci anni fa, infatti, si parla spesso dei Pooh o dei Simply Red. Allora ho cercato i nomi portati nel 2012 e nel 2013 dall’Amministrazione di cui erano parte Leopardo e Fiorentini, che oggi ci accusano di aver privatizzato gli eventi. Bene proprio in quel periodo la società che gestiva gli eventi era una società privata di Roma che non aveva nulla a che fare con il nostro territorio, che ha beneficiato di sponsorizzazioni private ed ha avuto a disposizione la Marina e altri spazi. Ho provato a cercare il bando per l’affidamento, ma non sono riuscito a trovarlo, anche se sono sicuro che prima o poi salterà fuori. In realtà non ho trovato neanche grandi nomi che si siano esibiti alla marina. Quello che penso è che costringere la città a parlare di cultura in termini strumentali, confondendo mercatini e feste di piazza con il lavoro che si sta portando avanti al Traiano sia un’offesa nei confronti di chi sta facendo un lavoro eccellente proprio per allargare la platea dei fruitori e far sì che le somme pagate dai cittadini vadano a beneficio di tutti e non di piccole nicchie culturali che vorrebbero fare di un luogo pubblico il proprio giocattolino”.