Per ovvi motivi non è piacevole tra dirigenti dello stesso partito parlarsi attraverso la stampa. Ma non è certo un dramma. L’importante è sapersi ascoltare. Mi riferisco al botta e risposta tra Marietta Tidei e Mauro Guerrini in merito al blocco dei lavori alla nuova Marina.
Quando si afferma che una Marina inagibile è un pugno in un occhio per l’intera città non possiamo che concordare. D’altra parte, più volte lo abbiamo dichiarato pubblicamente. Quando poi si aggiunge che in qualche modo la situazione va sanata, gli abusi puniti ed è necessario restituire al più presto alla città il suo salotto buono pensiamo che questo sia un comune sentire. Di sfuggita osserviamo però che così come è la nuova Marina fa molta fatica a presentarsi come il salotto buono di Civitavecchia dato che è un deserto di cemento e persino lo stesso Sindaco ha criticato il progetto (dopo averlo approvato naturalmente). Tuttavia non è questa la sostanza politica del problema. Il punto chiave consiste nel distinguere nettamente tra maggioranza e opposizione. Il che non significa per l’opposizione dire sempre no e alzare muri invalicabili. Significa molto semplicemente che ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. In particolare poi quando la maggioranza è arrogante, pressappochista e completamente disinteressata a rispettare la legalità. Solo per citare gli ultimissimi avvenimenti ricordiamo la vicenda relativa alle graduatorie delle casette di legno e le spese allegre di un locale manager pubblico dimessosi dalla propria carica. Non meno controversa è la stessa storia della Marina, con subappalti in odore di mafia, un progettista arrestato, abusivismi vari. Insomma sul piano politico con questa amministrazione Civitavecchia è entrata nel suo periodo più buio dopo in ventennio fascista. Questo è un dato di fatto incontestabile. Il blocco dei lavori alla nuova Marina (ma che dire del blocco del nuovo mercato?) non dà l’immagine di una città allo sbando. Non è questione di immagine: con questa amministrazione la città intera è allo sbando. Certamente a rimetterci è l’intera popolazione al di là delle appartenenze politiche. Proprio per questo il PD ha avanzato proposte, si è sempre dimostrato costruttivo dentro e fuori il Consiglio comunale. In proposito è sotto gli occhi di tutti come è stato ridotto il Consiglio comunale in questi ultimi anni: una maggioranza che alza e abbassa il braccio a comando del direttore d’orchestra. Sembrano passati secoli da quando il Consiglio comunale di Civitavecchia ospitava Arafat, Rita Levi Montalcini, era presenziato da centinaia di cittadini, si discuteva di idee, progetti, di come costruire il futuro. E’ veramente ingeneroso anche solo minimamente paragonare il confronto democratico che regnava sino a pochi anni fa nell’aula consiliare con la demolizione della più importante assise politica della città compiuta da questa amministrazione. Siamo passati dall’agorà a una dinamica del processo decisionale dove il dibattito pubblico e democratico è escluso per principio. E questo è un altro dato di fatto. Pur stando all’opposizione siamo i primi a cercare un interlocutore per risolvere i problemi della città, tra cui quello della nuova Marina. Ma l’interlocutore non c’è perché da questa maggioranza la politica è stata ridotta ad affarismo e accordi poco chiari con poteri forti. Contrapporsi a questa maggioranza non è dunque solo un dovere politico: è un dovere civico. Lo dobbiamo non solo ai nostri elettori ma all’intera città. E questo non è muro contro muro. E’ un tentativo estremo di ripristinare un’amministrazione della cosa pubblica trasparente, di restituire dignità alla politica, di ricostruire un tessuto di legalità ormai sfibrato e allo stremo. Infine, le anime del PD. E’ noto che il nostro partito nasce come un coraggioso esperimento politico dove confluiscono varie forze riformiste. La differenza che, dialetticamente, ci unisce e ci separa è la nostra forza. Il PD è un partito plurale, aperto al suo interno al confronto tra voci diverse e con tanta esperienza alle spalle da parte del suo personale politico da riuscire a trovare sempre una sintesi. Queste capacità sono nettamente emerse con l’ultimo congresso. Il PD di Civitavecchia è oggi pronto ad affrontare la prossima sfida elettorale per le comunali e chiama ogni giorno la maggioranza alle sue responsabilità per i danni gravissimi che ha procurato a tutti i cittadini di Civitavecchia. Fra i tanti, un stratosferico indebitamento del Comune che peserà come un macigno sul’intera collettività da qui ai prossimi venti anni. Opporci con ogni forza all’abuso di potere, alla protervia e all’incapacità amministrativa è il ruolo politico di un’opposizione che ha a cuore il bene della comunità. Nella situazione data non c’è altra strada. E’ proprio perché siamo una forza costruttiva e consapevole del proprio ruolo che stiamo lavorando per realizzare una coalizione di centrosinistra che tra meno di un anno si riprenda il Pincio. Ci auguriamo che tutti stiano lavorando per lo stesso obiettivo.
Patrizio De Felici