“A Civitavecchia ormai il contagio distruttivo ha assunto proporzioni gravi”. È la considerazione di Gino De Paolis in merito al futuro del Punto Blu che si trova in prossimità del casello autostradale di Civitavecchia Sud. Il capogruppo provinciale di Sel è preoccupato dalle voci della possibile chiusura della struttura, perché comporterebbe la perdita di posti di lavoro e perché i cittadini dovrebbero recarsi nel nuovo punto di Torre in Pietra magari solo per convalidare un mancato pedaggio di pochi euro.
“Non è ancora dato sapere con certezza se effettivamente il Punto Blu sito in prossimità del casello autostradale Civitavecchia Sud verrà chiuso davvero – afferma De Paolis – oppure si tratta di voci prive di fondamento, ma il fatto che le stesse giungano sempre più insistenti dimostra come in questa città ormai il contagio distruttivo abbia assunto proporzioni gravi. Dopo le più o meno recenti dismissioni di molte attività produttive del territorio, a partire dagli appalti Enel che hanno riguardato molte ditte locali, si assisterebbe all’ennesimo disimpegno, peraltro messo in atto da una società importante di valenza nazionale, la Autostrade s.p.a., mentre faticosamente, in controtendenza, si sta cercando di riportare qualcosa di utile in città, come ad esempio stiamo facendo per il presidio permanente di polizia provinciale. Non inganni il fatto che si tratta di un semplice ufficio amministrativo – continua De Paolis – che occupa poche persone e che quindi non sarebbe una grande perdita per Civitavecchia, perché non è così. Intanto le notizie che giungono parlano non di soppressione, bensì di spostamento in un’altra zona, sempre sulla direttrice per Civitavecchia, determinando così una concentrazione di questo servizio, considerando che al casello di Torre in Pietra è già presente un altro Punto Blu. In secondo luogo perché i cittadini da oggi in poi dovranno recarsi molto più lontano magari solo per convalidare un mancato pedaggio di pochi euro. In terzo luogo,questa negativa ottimizzazione sarebbe pagata, come sempre, sulle pelle dei lavoratori. Ma la cosa più importante attiene al valore simbolico dell’operazione: mentre noi da sempre chiediamo la de-qualificazione del tratto autostradale, che per inciso è fra i più cari d’Italia come costo chilometrico, la società Autostrade risponde con la chiusura di un importante presidio. Intanto può già pianificare i futuri guadagni garantiti dal prolungamento dell’autostrada fino a Cecina, già in costruzione. Mentre, siamo riusciti a debellare il progetto di costruzione della famigerata Bretella a pedaggio A12 Porto. In passato abbiamo anche presentato e fatto approvare una mozione in Consiglio provinciale per la sospensione dell’aumento dei pedaggi autostradali dei nove caselli nel territorio di Roma e della sua Provincia, per evitare l’ennesima vessazione nei confronti dei pendolari e dei cittadini. Come dire, che quando si tratta di fare profitto non interessa né lo scempio del territorio né tanto meno i servizi ai cittadini, il rispetto per i lavoratori e le Istituzioni locali. Su questa vicenda – conclude De Paolis – interesseremo il sindaco, il vice sindaco e l’assessore al Lavoro Sergio Serpente per appurare se quanto riportatomi corrisponde al vero e nel caso cercheremo di impedire un altro scippo alla città”.