Un attacco politico frontale, non solo nei confronti del sindaco Moscherini, ma soprattutto verso il coordinatore provinciale del Pdl, Francesco Lollobrigida, del quale vengono invocate le dimissioni. A chiederle sono gli ex assessori Alessio De Sio e Aldo De Marco e il consigliere comunale Sandro Scotti. Un sodalizio che si ricementa tra i tre, dopo una storia politica che non sempre li ha visti sulle stesse posizioni. Ma in politica niente è per sempre, né le alleanze, né la schiera dei nemici.
Quello che è certo, comunque, è che al momento la situazione politica del Pdl a Civitavecchia i tre la vedono nello stesso modo, come allo stesso modo distribuiscono le responsabilità. Per i tre infatti “l’immobilismo di Lollobrigida è causato dalla sua complicità politica con Gianni Moscherini, che viene difeso a spada tratta dall’assessore regionale nonostante sia sotto gli occhi di tutti il vuoto desolante del partito, sacrificando per i suoi interessi politici la costituzione del Pdl a Civitavecchia, diventando prigioniero dello stesso Moscherini. Per questo – proseguono De Sio, Scotti e De Marco – il coordinatore regionale Vincenzo Piso deve trarne le dovute conseguenze, scendere in campo e fare proprie le tesi del vicario Alfredo Pallone e commissariare Civitavecchia, perché è deprimente assistere alla distruzione dell’area di centro-destra peraltro a opera di chi non è nemmeno di questa città ma si professa amico dei civitavecchiesi”. Per i tre Lollobrigida dovrebbe dimettersi però non solo per quella che definiscono la “sua subalternità a Moscherini” ma anche per “incompatibilità causata dal doppio incarico di coordinatore e assessore regionale e per incapacità di gestire il partito”. I tre rivolgono poi una critica anche a quei sostenitori di Moscherini che “per pusillanimità sono pronti ad abbassare le piume per una poltroncina”. Ma nel pomeriggio è subito arrivata la replica dell’assessore Lollobrigida, il quale ha detto che “il Pdl è un partito che ha una gerarchia e delle regole” e che “il coordinatore provinciale è uno e se qualcuno non è d’accordo con la sua linea può anche cambiare partito”. Lollobrigida afferma che la mancata convocazione di una riunione su Civitavecchia, più volte chiesta, è responsabilità dei vertici regionali e afferma che “se coloro che hanno fallito elettoralmente pensano che possano esserci partiti che rispecchiamo meglio le proprie idee lo facciano evitando l’imbarazzo di dover parlare sui giornali”.