Protesta questa mattina di fronte all’Ipsia Calamatta dei precari della scuola. Una trentina di insegnanti senza cattedra hanno contestato i tagli all’istruzione previsti dalla riforma Gelmini. Al loro fianco diversi esponenti di partiti politici ed associazioni locali, con il numero dei manifestanti che è progressivamente aumentato con il passare delle ore.
“Quello che vogliamo far capire – afferma uno degli insegnanti – è che questa battaglia è di tutti, una battaglia in difesa dell’istruzione pubblica. I tagli alla scuola non ci permettono di portare avanti nuovi progetti oltre a diminuire le ore a disposizione degli alunni disabili. L’appello è alle famiglie, agli studenti e a tutti coloro che hanno a cuore la sopravvivenza del diritto all’istruzione pubblica. Purtroppo noi continuiamo a scontrarci con un governo sordo alle nostre richieste e che spezzo usa anche toni denigratori nei nostri confronti.”
“La tv di stato – continua un’altra insegnante – non parla di noi e questo non ci permette di diffondere il nostro messaggio al meglio. Oggi dalle 15 alle 19 saremo sotto il Miur, il Ministero dell’istruzione, per continuare la nostra protesta. E’ già presente una nostra delegazione sotto Montecitorio in seguito alle parole di pochi giorni fa del ministro Gelmini che aveva annunciato la nostra integrazione entro 6-7 anni. Queste parole sono state smentite da Agcom che invece ha pronosticato lo smaltimento dei precari addirittura entro il 2022. Questo è un problema della società, una società che di questo passo è destinata all’analfabetizzazione.”