Anziché proporre programmi, progetti e soluzioni alle gravi problematiche che affliggono i civitavecchiesi, si sono avviate le guerre tra fazioni, simili a guerre tra bande criminali”.
“Si assiste ad attacchi violenti non solo tra avversari ma anche tra militanti delle stesse aree politiche. Crescente populismo, sconcertanti attacchinacchi, stacchinaggi, manipolazione di manifesti elettorali, vignette e messaggi satirici e ambigui, che servono solo a disorientare ulteriormente i cittadini che, sempre più confusi, in questa tornata elettorale o diserteranno le urne o esprimeranno voti di protesta. Tanto, un salto nel buio produrrà la stessa oscurità che i pessimi comportamenti umani stanno producendo. Una inciviltà diffusa che vive al di fuori di ogni regola giuridica e morale. Per non parlare di ciò che accade per la ricerca di consensi utili esclusivamente per far numero (promessa di posti di lavoro, fino a promettere reclutamenti in Marina!!). I NUMERI SERVONO PER VINCERE. Che poi dietro i numeri ci sia poco e magari il peggio, nulla importa! A questo squallore si aggiunge l’estemporanea proposta politica di alcuni sfrontati candidati Sindaci, un tempo paladini del codice etico, oggi Leviatani dalle grandi braccia che ospitano transumanti in perenne mobilità, che si riaffacciano alla politica sotto mentite spoglie. Personaggi che persistono e insistono sulla scena pur non potendo ancora oggi dimostrare quale contributo abbiano portato al cambiamento e alla crescita di questa città! Ma quale è la posta in palio di un Comune povero, all’orlo del dissesto? Assumersi la responsabilità di governare un’amministrazione in questo stato, diventa un’impresa, un rischio, un atto di coraggio. Quali sono, quindi, i motivi che spingono i candidati a mettersi in gioco? Ne indico alcuni: l’incoscienza, la volontà di “buttare il bambino con l’acqua sporca”, la consapevolezza che possa diventare un mezzo per soddisfare prevalentemente i propri interessi e infine l’obiettivo di contribuire ad un cambiamento radicale, a partire da una buona gestione della cosa pubblica. Ma questo, che è il più nobile, è anche il più improbabile. Quindi, lo indico per ultimo, perché lo ritengo sempre poco “puro” e in commistione con gli interessi personali!
Tuttavia, mi frulla per la testa l’idea che potrebbe esserci un ulteriore motivo: ritornare al potere per realizzare qualcosa per cui si è già ottenuto ciò che si sarebbe dovuto ottenere a “obiettivo raggiunto”! Il risultato del frastuono che i comportamenti sopra segnalati, che progressivamente si moltiplicano e ingigantiscono, sarà il fallimento nella concezione che il 60 per cento dell’elettorato ha della politica. In questo stato confusionale, nel perseverare a insolentire e a sottovalature le reazioni di uomini e donne, saranno i cittadini che conservano ancora un minimo di etica e di morale, in ogni Comune e in tutto lo Stato, a correggere i comportamenti dei governanti: il ribaltamento delle previsioni con un forte voto di protesta e con una pesante percentuale di astensionismo. Una classe polica incapace di leggere gli umori degli uomini e delle donne, un quadro desolante a partire dai livelli nazionali di alcuni capipartito, illusionisti, irresponsabili, imbroglioni, spregiudicati, che ci hanno “affogato” con i loro altalenanti e deleteri comportamenti in questa melma nauseante, avrà un solo destino: l’autodistruzione!”
Damiria Delmirani
Candidata Consiglio Comunale NCD