L'Udc chiede al sindaco Moscherini di essere più democratico e partecipativo, ma al suo interno usa gli stessi metodi del primo cittadino. A sostenerlo è Damiria Delmirani, prima dei non eletti al consiglio comunale ed ex candidata alle Provinciali, che accusa i vertici locali di una gestione personalistica del partito. Leggi la nota. L'Unione di Centro, partito al quale sono iscritta, per il quale mi sono candidata alle ultime Provinciali e con il quale, nell'attuale consigliatura sono la prima dei non eletti, ormai da alcuni mesi, si esprime tramite due, tre singoli rappresentanti, non si sa da chi legittimati.
La politica, le strategie, le manovre e gli indirizzi sono di esclusivo appannaggio di questi soggetti.
E' ben noto che in questa maggioranza, al governo di questa città, oltre al rappresentante in Giunta, il partito è presente e si esprime con due consiglieri, di cui uno eletto capogruppo.
Nonostante questa collocazione significativa del partito all'interno della maggioranza, il capogruppo non viene coinvolto in quelle decisioni rilevanti che sono assunte all'interno del partito solo da due o tre persone (vedi designazioni per incarichi, vedi nomina del Segretario nel Consiglio di Amministrazione delle nuove società).
L'altro consigliere, peraltro raramente presente (sembra che lavori da tempo a Bologna dove sembra che abbia eletto il suo domicilio), episodicamente ha parlato o fatto parlare di sé e soprattutto irrilevante appare, dal punto di vista politico, il suo contribuito alla gestione amministrativa di questa città.
Da tempo, nonostante i suoi più significativi rappresentanti, l'assurdità è che, per qualsiasi argomento, per qualsiasi comunicato, per qualsiasi incontro, si dichiarano, si presentano, si esprimono e si firmano due soli soggetti del partito, il Segretario e il Vicesegretario.
Sarebbe interessante conoscere, per la breve analisi che andrò a fare, chi li abbia legittimati e se un partito che ha la presunzione di dirsi tale, possa continuare a sopravvivere di personalismi, di individualismi e non di collegialità.
Premesso che non esiste un organigramma ufficiale del partito, che l'elenco dei componenti il Comitato Comunale è fluttuante, che la componente del direttivo è mutevole nel tempo, che non è stato mai possibile conoscere i nominativi dei componenti i due organismi, l'attuale segretario risulta essere stato nominato al congresso del 2002. Per Statuto, gli organismi durano in carica due anni e non possono essere rinnovati che per la metà della loro durata. Ma gli stessi organi sono stati prorogati fino al 2006.
All'inizio del 2006 l'attuale segretario rassegna le dimissioni e con esso decadono l'intero Comitato, il Direttivo e naturalmente anche l'allora vicesegretario.
Nel mese di maggio 2006 si svolgono le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale, l'attuale vicesegretario si candida e confluisce nella maggioranza, l'attuale vicesindaco dell'UDC è eletto consigliere di opposizione.
Alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale del maggio 2007, l'attuale vice segretario, candidato con l'UDC, è terzo dei non eletti in consiglio comunale (prima dei non eletti la Delmirani).
Senza alcun congresso o momento elettorale, viene letto in seduta del mese di novembre 2007 dall'attuale Segretario un elenco posticcio di componenti il Comitato, mancante di specifica dell'organo Direttivo.
L'attuale vicesegretario non esiste per la durata di un anno dalle elezioni, nessuno lo designa, ma stranamente comincia a rinominarsi ed essere rinominato vicesegretario, non si sa da chi e come, dopo il ballottaggio delle Provinciali, nel luglio 2008.
E, tutto questo senza che il fantomatico Comitato, senza che l'eventuale assemblea dei soci abbia provato a proporre eventuali candidature o eventuali elezioni o acclamazioni.
Alla luce di quanto sopra, mi chiedo quale coerenza possa caratterizzare quei soggetti che sono pronti a puntare il dito sui comportamenti personalistici di altri, sulle azioni condotte in solitudine quando in modo disinvolto e continuato diventano esempio evidente ed oggettivo di sfrenata autonomia, fino al punto di fare proclami e ultimatum senza aver fatto alcun passaggio all'interno di ciò che qualcuno ha ancora la presunzione di chiamare partito.
Civitavecchia, 14 marzo 2009
Damiria Delmirani, iscritta UDC