L’ex consigliere di Forza Italia, Damiria Delmirani, interviene sulla gravissima situazione che si riscontra nella sanità pubblica ed in particolare al San Paolo. Per la Delmirani le polemiche non risolvono i problemi, alla cui soluzione dovrebbe essere dedicato un impegno da parte di tutti. Cliccare per leggere il testo integrale dell’intervento. Intervengo in un dibattito che sta vedendo lo scontro di diversi partiti o soggetti politici in materia di conduzione dell’Azienda USL RMF, come ex Delegata alle Pari Opportunità, che ha vissuto anche all’interno la realtà cittadina, ne ha conosciuto i meccanismi di funzionamento, l’organizzazione, la gestione, la pianificazione e la conduzione. Ancora, ne voglio parlare anche come cittadina di questo territorio che ha fruito dei servizi, ma ha anche in qualche modo contribuito a cambiare un sistema per migliorarlo o per offrire servizi nuovi agli utenti. Anche riscontrando le difficoltà, non ha criticato, ha osservato, valutato e proposto ed ha cercato nel limite delle sue possibilità di mettere in atto o richiedere tutti quegli interventi che contribuissero prioritariamente al benessere della collettività.
L’aver vissuto e conosciuto i meccanismi del sistema, le criticità e le problematiche mi ha spinto a collaborare e non già a polemizzare costantemente. I problemi della sanità appartengono a tutti i cittadini ed il ricorso alla magistratura o le grida allo scandalo servono soltanto a demotivare gli utenti anche all’accesso a quei servizi che funzionano, che sono nuovi e che sono condotti da valenti professionisti. Ritengo che dovremmo e avremmo dovuto tenere, anche nel passato, comportamenti critici completamente diversi rispetto a quelli adottati da tutti, forze politiche e non.
Chi ha avuto la volontà di cambiare qualcosa, lo ha fatto in sintonia e in collaborazione con i vertici dell’Azienda che non hanno mai negato a nessuno la compartecipazione alle azioni le cui ricadute erano a beneficio della collettività.
Nella foga e nel tentativo di rinnegare tutto si dimentica che questa dirigenza è in vita da appena due anni; che le criticità esistenti, spesso in misura più accentuata, esistevano anche negli anni precedenti; che l’immobilismo di anni ha prodotto la contrazione dei finanziamenti e l’inconsistenza dei bilanci; che nel decorso anno, per la prima volta, è stato elaborato ed approvato l’atto aziendale; che sono stati attivati servizi che nel passato non erano stati nemmeno pensati; che dopo anni di indigenza sono arrivati i primi consistenti finanziamenti; che certi problemi strutturali sono datati e nascono da errori progettuali del passato che questa dirigenza sta tentando di rimuovere; che dopo anni di inerzia abbiamo assistito, nonostante le difficoltà di ordine strutturale, strumentale e organiche, ad una programmazione e pianificazione degli interventi, nonostante l’assenza di un Direttore Generale.
Ed oggi ci poniamo con spirito distruttivo di fronte ad una problematica che può essere risolta con la concorrenza delle forze attive del territorio. Non solo avanziamo critiche pesanti che, rispetto al silenzio di ieri, hanno l’odore della strumentalizzazione. Non dimentico che alcuni dei soggetti politici che oggi gridano allo scandalo hanno impedito oppure non gradivano la comunicazione all’interno della Commissione Pari Opportunità dell’attivazione dei servizi di senologia e screening mammografico (in quanto iniziativa della scrivente, salvo poi annunciare in pompa magna che era nata in città l’associazione per la prevenzione dei tumori al seno per educare le donne in materia!) ovvero si ricorreva alla magistratura all’annuncio dell’attivazione di certi servizi presso reparti nuovi.
Oggi, colti da nuovi interessi puntiamo il dito inquisitore sulla dirigenza di un sistema che non è costituito di soli dirigenti e direttori, ma di tutte le risorse professionali che in esso concorrono ai servizi. Chi si occupa di gestione delle risorse sa bene che un’organizzazione funziona se tutti gli elementi si muovono all’unisono e in armonia verso identici obiettivi. Il successo dell’azione di un’azienda dipende dalla concorrenza e sinergia di tutti coloro che in essa operano. Quante volte ho assistito a comportamenti irresponsabili o di voluta e pretestuosa disattenzione a regole che prima che professionali sono morali o a lamentele per assenteismi, per azioni di guerriglia interna, assenze strategiche, che hanno mandato in tilt attività di reparti! Oppure incapacità o incompetenza di soggetti che nessuna forza sindacale o lavorativa è in grado di emarginare.
Oggi mi chiedo: ” A chi giovano certe critiche, certe aspri attacchi politici. Sicuramente non alla Sanità, non ai cittadini”.
Se ci facciamo un giro per le città, i problemi e le tipologie di disservizi lamentati si riscontrano giornalmente in tutti gli ospedali e in tutte le strutture erogatrici di servizi pubblici.
Quello della sanità non è un problema che può essere affrontato a singhiozzo, a seconda degli interessi politici o associativi in gioco; non può essere affrontato per insolentire una parte politica oppure per creare azioni di disturbo delle iniziative che altri portano avanti anche tra mille difficoltà.
Se abbiamo a cuore i nostri interessi e quelli di tutti gli altri cittadini mettiamoci intorno ad un tavolo e senza voler trovare a tutti i costi un capro espiatorio esprimiamo le nostre idee e avanziamo proposte se ne siamo capaci e adoperiamoci per concorrere alla rinascita di un servizio essenziale. Questo vogliono i cittadini dai noi.
Damiria Delmirani