“Non esiste alcun allarme per il depuratore di Cerenova. Chi semina preoccupazione tra i cittadini dovrebbe riflettere sul proprio ruolo istituzionale prima di lanciare accuse all’operato dell’amministrazione comunale di Cerveteri che ha sempre fatto della difesa dell’ambiente e della lotta all’inquinamento i propri punti di maggiore impegno”. Con queste parole il sindaco Gino Ciogli ha risposto al gruppo consiliare regionale della Destra che aveva sollevato dubbi sul funzionamento dell’impianto di depurazione di Cerenova, additandolo come uno dei responsabili degli episodi di inquinamento avvenuti in estate ed inadeguato a reggere l’onda d’urto di residenti e villeggianti.
“Vogliamo precisare – ha detto Ciogli – che quanto affermato dalla Destra non corrisponde alla situazione esistente. L’impianto di depurazione di Cerenova è autorizzato per una potenzialità di 50.000 abitanti equivalenti e serve i 22.000 residenti di Cerveteri e di Cerenova che, anche se nella stagione balneare possono effettivamente anche raddoppiare, rientrano ampiamente nelle capacità depurative dell’impianto. L’affermazione con la quale si riferisce che parte degli scarichi vengono recapitati direttamente al mare dal depuratore, senza essere trattati, non è vera. Tutti i rifiuti che arrivano al depuratore vengono trattati. I residenti del Comune di Cerveteri sono prossimi a 36.000 unità, distribuite, oltre che nel capoluogo e nella frazione di Cerenova, nelle zone urbanizzate di Campo di Mare, Valcanneto, Due Casette, Sasso, Ceri, I Terzi, Borgo S. Martino e nell’ambito rurale. La frazione di Valcanneto e l’abitato di Campo di Mare sono dotati di depuratori autonomi funzionanti, mentre nei borghi di Sasso e Ceri sono in corso le attività per la realizzazione degli impianti di depurazione. I nuclei rurali e le abitazioni sparse in zona rurale, nei quali risiedono circa un terzo degli abitanti, hanno sistemi autonomi di smaltimento. La gestione del servizio idrico integrato, affidata dal Comune di Cerveteri ad Acea Ato2 dal 2008, ha consentito il raggiungimento di obiettivi di miglioramento del servizio, sia nell’ambito della depurazione delle acque reflue che in quello della erogazione di acqua potabile. Acea Ato2 è intervenuta sui depuratori di Cerenova e Valcanneto con importanti opere finalizzate al rispetto delle norme vigenti in materia di scarichi e sulla rete idrica, per il rientro nei parametri di legge e la revoca, avvenuta all’inizio di questo anno, dell’ordinanza di non potabilità dell’acqua. È bene precisare che le analisi effettuate dall’ARPA nel corso del 2010 sono risultate regolari, con alcune eccezioni dovute a situazioni impreviste, prontamente rientrate. Riguardo alla situazione di via Trevignano, va precisato che la vasca ivi esistente non è collegata alla rete fognaria e non vi è afflusso o transito di scarichi fognari nella stessa. Per le ragioni anzidette non possono esservi sversamenti del contenuto della vasca all’esterno nè infiltrazioni attraversare le pareti in cemento armato o negli strati circostanti, data anche la natura del terreno di sedime. Non si è potuto procedere alla bonifica dell’area comprendente il manufatto di via Trevignano, da tempo finanziata, progettata ed affidata per l’esecuzione, in quanto la stessa è stata oggetto di sequestro giudiziario. Voglio infine precisare che non risultano situazioni che possano essere definite di "emergenza", derivanti dai depuratori comunali e che l’ecosistema marino risente di conseguenze dipendenti da problematiche riferite all’intero litorale, di origine ancora ignota ed oggetto di indagine da parte dell’autorità giudiziaria, finalizzate ad individuarne le cause e punire i responsabili”.