Mentre Tarquinia con il sindaco Mazzola in testa promuove una serie di iniziative contro la chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia del suo ospedale e preannuncia blocchi stradali in caso di mancato ricevimento del presidente della Regione Lazio Renata Polverini, a Civitavecchia tutto langue. Nessuna novità, infatti, dopo il telegramma inviato da Moscherini circa un mese fa, in qualità di presidente della conferenza dei sindaci dei 28 comuni che fanno capo alla Asl RMF.
Nel corso dell’incontro, cui peraltro erano assenti numerosi rappresentanti comunali, si registrarono alcuni interventi molto duri, in particolare da parte dei sindaci di Civitella S.Paolo e di Allumiere, Augusto Battilocchio. Una situazione a dire il vero complessivamente ancora oggi sotto tono, anche da parte dei partiti d’opposizione e delle stesse organizzazioni sindacali che dovrebbero essere interessate anche per l’aspetto del blocco delle assunzioni e del turn over. Per Marco Di Gennaro, primario del reparto di cardiologia dell’ospedale S. Paolo, ma anche segretario dell’UDC, il sindaco di Civitavecchia deve promuovere un tavolo di confronto con tutti i sindaci del comprensorio, la Asl e le parti interessate per arrivare ad una proposta comune da sottoporre poi alla Regione Lazio. Il tutto entro breve termine. “Ma – sostiene Di Gennaro – anche i cittadini debbono diventare parte attiva, superare l’atteggiamento di totale abulia e respingere con iniziative varie gli interventi decisi alla Regione Lazio” I civitavecchiesi nella maggior parte, però, continuano ad ignorare quanto accadrà nel loro ospedale a partire dall’autunno e soprattutto dal 1° gennaio quando molti dipendenti, inclusi medici e dirigenti, andranno in pensione senza poter essere sostituiti. A tutto questo si aggiungerà la riduzione di molte prestazioni e di interventi chirurgici da parte della Clinica Siligato, sulla quale la scure della Regione Lazio interviene ancora una volta pesantemente dopo le drastiche riduzioni effettuate già due anni fa.