Un paesaggio spettrale, angosciante quello che si vede ormai da alcuni giorni. Soprattutto la mattina, su Civitavecchia incombe quella che sembrerebbe essere nebbia, se non fosse per il suo colore tra il nero ed il marrone. Infatti è smog, è l’inquinamento provocato dalle navi attraccate in porto, pericolosissimo per la salute, come denuncia il dottor Marco Di Gennaro.
“Da giorni – afferma il noto medico locale – dalle ciminiere delle navi che stazionano in porto si leva una nuvolaglia nero-marrone che avvolge il nostro cielo e provoca danni irreparabili alla salute, in particolare di più piccoli. Eppure nessuno si muove. Norme precise prevedono che le navi in porto brucino combustibile con bassissimo tenore di zolfo – sottolinea Di Gennaro – ma nessuno controlla ciò che l’occhio basta a condannare. Abbiamo inutilmente sperato che il nuovo presidente dell’Autorità Portuale fosse più sensibile del precedente alle problematiche della salute e dell’ambiente. Anche Ciani sembra, invece, più attento alle esigenze degli armatori che a quelle dei cittadini ed il suo “impegno” non è andato più in là di una generica dichiarazione di intenti sull’elettrificazione delle banchine. Ed intanto le navi, quelle italiane in testa, bruciano il peggio del peggio nei loro motori, senza che l’Autorità muova un dito. Abbiamo la speranza che le forze dell’ordine, che pure operano nell’ambito del porto e che subiscono direttamente i danni derivanti da quei combustibili, compiano regolari e continui controlli per verificare l’osservanza delle leggi potendosi ipotizzare, in caso di inosservanza, un reato ambientale di natura penale. In attesa che ciò avvenga – continua Di Gennaro – invito i cittadini, primo fra tutti il nostro sindaco che della loro salute dovrebbe essere il garante, a presentare un esposto all’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, da inviare per conoscenza alla Procura di Civitavecchia, chiedendo che vangano effettuati controlli regolari sulla qualità dei carburanti usati dalle navi che transitano nello scalo locale. Chi fa da sé fa per tre. Non dovrebbe essere così, soprattutto per ciò che riguarda il bene comune – conclude Di Gennaro – ma tanto vale prenderne atto e difendere da soli la nostra vita ed il nostro mondo. L’indirizzo a cui inviare l’esposto-richiesta, anche per fax, è Arpa – sezione provinciale Roma – 00173 via Saredo 52. Il numero di fax è 06.7216007”.