“La nota di TRC titolata “Orizzonte portuale “ merita alcune riflessioni. Va ribadito, innanzi tutto, per l’ennesima volta, che la totalità delle evidenze scientifiche dimostra che non vi è una se pur minima concentrazione di inquinanti atmosferici sotto la quale la popolazione esposta possa considerarsi al sicuro”.
“Persino concentrazioni di PM 2.5 entro i limiti stabiliti dalla Organizzazione Mondiale della Sanità ( <10mg/m3 ) mettono a rischio la popolazione soprattutto per quanto concerne le malattie cardiovascolari. Per questo motivo non ci rassicurano per nulla i dati delle centraline che , anche quando “va bene “, evidenziano concentrazioni comunque superiori a quelle fissate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’inquinamento non si riduce alzando l’asticella della soglia consentita che in Italia è superiore al valore di cui sopra. Non ci rassicura neanche la visitina di una nave “ non inquinante “ a fronte del fumo nero che continua ad uscire dalle molte navi che stazionano in porto disattendendo tutte le normative che regolano l’utilizzo dei combustibili prima e durante l’approdo. I civitavecchiesi sono stufi di rassicurazioni a cui non seguono fatti soprattutto da parte di chi ha la responsabilità di far rispettare tali normative. Ogni volta che guardiamo “ l’orizzonte portuale “ ci rendiamo conto che chi dice che va tutto bene ci sta prendendo in giro. La coltre di fuliggine che ricopre Civitavecchia con la sua lunga coda ( quasi fosse una cometa “ ) verso Ladispoli è diventata quasi un simbolo , negativo, della nostra città per chi esce dall’autostrada. Non ci si può affidare al vento per respirare un’aria accettabile. Va ricordato che l’inquinamento atmosferico non produce malattie solo nel lungo periodo ; anche brevi esposizioni al PM 2.5 aumentano il rischio di infarto miocardico tanto più in pazienti affetti da aterosclerosi coronarica tra i cui determinanti gioca un ruolo importante l’esposizione al PM2.5. E’ stato calcolato in un recente lavoro pubblicato sul Lancet che l’esposizione al PM 2.5 causa circa 4.2 milioni di morti ed oltre 100 milioni di disabilità nel mondo ogni anno. Questi dati sicuramente sottostimati ci devono spingere a pretendere con forza che venga fatto ogni sforzo per ridurre al minimo le emissioni di inquinanti di ogni tipo. A cosa serve indignarsi per dati che indicano un aumento dell’incidenza dei tumori se non si fa nulla per cambiare le cose ? Per non far diventare quell’ “orizzonte portuale “ o meglio il cielo sulla nostra città sempre peggiore con negative conseguenze per tutti ,ognuno di noi può fare la sua parte per ridurre l’inquinamento,per esempio limitando l’utilizzo della macchina e facendo le periodiche revisioni previste . Tutti insieme, prendendo esempio da quanto i giovani stanno facendo per il clima, dovremmo smettere di lamentarci e prendere in mano il nostro destino scendendo in piazza contro ogni forma di inquinamento a difesa della salute e dell’ambiente". Marco Di Gennaro