Questi i punti chiave affrontati dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo intervenuto al convegno “Autotrasporto e Portualità: Analisi e Proposte” promosso da Assotir presso la sede dell’AdSP.
“Ecologia ed economia devono essere affrontati congiuntamente. Il porto di Civitavecchia – ha spiegato di Majo – deve crescere come dotazione infrastrutturale per accogliere le navi RO/RO di ultima generazione, con capacità di carico superiori ai 3000 metri lineari e dotate di apparati propulsivi di alta velocità navale. Oggi abbiamo 9 accosti RO/RO di cui solo 4 sono adeguati alle esigenze del naviglio moderno. A nord dello scalo, la nuova darsena traghetti, grazie anche ai finanziamenti europei, sarà dotata di quattro nuovi accosti RO/RO e, a breve, finita l’istruttoria, saremo in grado di individuare il soggetto concessionario. Il traffico RO/RO è in forte crescita a Civitavecchia (+11% nel 2018) grazie soprattutto ai collegamenti con Barcellona, Sicilia, Sardegna e Tunisia. E l’AdSP intende sviluppare ulteriormente questi collegamenti a servizio del traffico RO/RO nel Mediterraneo, promuovendo l’utilizzo dello Short Sea Shipping (trasporto marittimo a corto raggio) e, contestualmente, sviluppando la logistica integrata intesa come esercizio di far convogliare a Civitavecchia, e negli altri porti del network, le merci in esportazione o importazione da paesi come l’Egitto e il Marocco.
Ma l’autotrasporto deve crescere anche in chiave ecosostenibile. Dobbiamo dotare i nostri porti e le aree retroportuali di punti di rifornimento /distribuzione di GNL e l’autotrasporto ha capito che bisogna scommettere sull’ecosostenibilità vista l’enorme crescita di mezzi pesanti alimentati a GNL immatricolati nel 2018. L’attenzione dell’AdSP per il settore dell’autotrasporto e le sue ricadute sia in termini economici che ambientali è dimostrata anche dalla costituzione di un tavolo interistituzionale con il Consorzio Autotrasportatori di Civitavecchia (CAC) nell’ambito dell’Organismo di Partenariato al fine di verificare e risolvere le criticità dello scalo in relazione al mercato. Fondamentale, in tal senso, è risultato il contributo del CAC e di ASSOTIR, che ha portato ad un programma per la realizzazione, nella zona settentrionale dello scalo, di un’infrastruttura provvisoria per rispondere alle esigenze più innovative ed urgenti che il mercato degli autotrasportatori ha rappresentato all’Ente. Dobbiamo, quindi, valorizzare le aree demaniali marittime e le zone retroportuali (anche attraverso lo sviluppo delle ZLS) a servizio del mercato dell’autotrasporto inteso come la realizzazione e razionalizzazione di tutti quei servizi che integrano il rapporto tra la nave, il veicolo e le amministrazioni deputate al controllo in uscita/entrata dei flussi di traffico”.