Pronto a confrontarsi nelle prossime settimane con il consiglio comunale qualora fosse invitato alla seduta. Nel momento politicamente forse più difficile della sua gestione, il Presidente dell’Autorità Portuale di Sistema, Francesco Maria di Majo, cerca di difendersi dalle critiche pervenute da più parti, non ultimi i rappresentanti dell’amministrazione comunale. In una nota, prendendo a spunto il cambiamento di destinazione d’uso della banchina 26 fa presente che il vertice dell’ente è disponibile ad illustrare le motivazioni “sottostanti la proposta, peraltro già sintetizzate in un comunicato stampa del 13 settembre scorso”.
Dichiara poi la disponibilità ad illustrare i contenuti dell’ultimo accordo sottoscritto con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, che è stato sottoposto all’attenzione del Comitato di Gestione “e il cui obiettivo principale – si legge nella nota – è quello di rafforzare il ruolo di Civitavecchia come gateway per intercettare i traffici intermodali che, dall’ovest dell’Europa, devono raggiungere il centro-sud dell’Italia e/o la penisola balcanica e la Grecia e viceversa”. Precisa, poi, in merito alle contestazioni mosse riguardo l’appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che impone all’Authority di versare le somme previste dall’accordo 2015 al Comune, che si è trattato di un atto dovuto a tutela degli interessi erariali dell’ente. Al riguardo, spiega che riguarda un contenzioso scaturito da un’ordinanza di ingiunzione che Palazzo del Pincio gli ha notificato a poche settimane dall’inizio del suo mandato nonostante avesse, da subito, manifestato la disponibilità, che conferma, a voler negoziare un nuovo accordo di collaborazione con un contenuto più chiaro e articolato, a differenza di quello sottoscritto nel luglio 2015, non sottoscritto da un presidente con pieni poteri e che prevede peraltro un gravoso impegno finanziario per l’ente pari a 20 milioni di euro in 10 anni. Di Majo ribadisce poi che i contenziosi con la Total Erg (oggi Italiana Petroli) riguardano i decreti su tasse portuali e sovratasse risalenti agli anni 2013-2014 e rispetto ai quali la nuova amministrazione dell’Authority ha agito mettendo in campo tutti gli strumenti legali per tutelare gli interessi dell’ente, avviando anche un tentativo di accordo stragiudiziale il cui contenuto è stato portato all’attenzione del Comitato di Gestione che ha conferito un preciso mandato al Presidente e le cui trattative sono tuttora in corso.
1 Comments
Lollo
Organizzatelo presto!
E chi se lo perde sto show!