A dieci giorni di distanza dall’emanazione dell’ordinanza sindacale nulla si è più saputo riguardo l’inquinamento da trialometani riscontrato nella fontanella che si trova in via Terme di Traiano, all’angolo con via Leopardi e che ha portato il primo cittadino ad emanare il provvedimento cautelativo che riguarda buona parte della zona a monte di Civitavecchia. Nessun riscontro c’è infatti stato dopo la pubblicazione della notizia, da parte del Trc Giornale, della diversa interpretazione fornita da Acea, ovvero dal gestore dell’intero servizio idrico cittadino. Al numero verde della spa capitolina, infatti, sostengono che l’acqua erogata a Civitavecchia è assolutamente potabile, non essendo state rilevate, dalle loro analisi, presenze di trialometani superiori ai limiti di legge.
Evidentemente, però, le analisi condotte dalla Asl hanno dato esito diverso ed ecco spiegato perché, quindi, l’ordinanza di non potabilità non viene revocata. Certo, si rimane nel campo delle ipotesi e non sarebbe male se, a fronte di un argomento particolarmente delicato e molto sentito dagli utenti interessati, potesse arrivare una comunicazione ufficiale che facesse il punto della situazione. In ogni caso, fino a nuove comunicazioni, i cittadini che risiedono in via Terme di Traiano, via Ugo D’Ascia, via Don Milani, via Nuova di San Liborio, via delle Molacce a sinistra di Via Terme di Traiano in direzione Tarquinia, via Pascoli, via Cantù, via Berlinguer, via Alfieri, via Guastatori del Genio e via del Casaletto Rosso, non possono usare l’acqua per scopi potabili neanche dopo bollitura. Ciò, perché, come spiegato più volte, l’inquinamento da trialometani, sostanza giudicata cancerogena, è di carattere chimico e non batterico e non viene quindi eliminato anche se la temperatura dell’acqua supera i 100 gradi.