Una posizione diversa rispetto alle tante, anzi pressoché a tutte quelle che nel corso degli ultimi due giorni hanno caratterizzato il dibattito sulla mega discarica di Allumiere. E’ quella che propone il Polo Civico, che non dice “sì” al progetto, ma neanche si associa al coro dei “no”, dichiarandosi contro qualsiasi iniziativa che acuisca i problemi dell’inquinamento, ma favorevoli a decisioni condivise che nel loro complesso ci diano prospettive di miglioramento dell’ambiente. Leggi la nota integrale.
“Ci risiamo. Questa volta la notizia appare più attendibile. Il territorio di Allumiere sarebbe il sito prescelto per la costruzione di una grosssa discarica avente il compito di alleggerire la pressione su Malagrotta. Si tratterebbe di una decisione calata dall’alto, che passa disinvoltamente sulla testa del Comune interessato. La Regione smentisce, rassicura e non dà nulla per scontato. A noi non piace la decisione, e tantomeno la procedura: certamente siamo dalla parte di Allumiere e del nostro comprensorio, pronti a contrastare una tale evenienza.
Non ci piace, però, neppure il modo in cui si continua ad affrontare questo problema. Si procede secondo il solito copione: no assoluto da parte delle forze politiche e sociali che gareggiano per apparire schierate con le popolazioni e nel frattempo non rinunciano alle speculazioni di parte. Preannuncio di grosse manifestazioni, barricate, resistenza sino allo stremo. Sembra di assistere a un film già visto: TVN.
Un genere di opposizione che appare votata al fallimento, data la sproporzione di forze e di cognizioni tra i contendenti. E anche perchè non tiene conto del fatto che le decisioni in materia spettano alle istituzioni territoriali aventi dimensioni superiori a quelle municipali, le quali agiscono evidentemente in un’ottica di sistema. E il cui modo di vedere e affrontare le questioni è molto diverso da quello proprio di un singolo comune o di un piccolo comprensorio. E infine perché una unità basata unicamente sul no a qualsiasi soluzione è fragile e fittizia: il classico nimby (non nel mio cortile) non paga, non ci mette al riparo da possibili successive e più gravi imposizioni dei livelli territoriali che hanno responsabilità più complessive ed interessi economici incomparabilmente più grandi dei nostri.
Di fronte al fatto di cui parliamo, saremmo tentati di ricordare che ancora una volta avevamo visto giusto noi, quando nei ripetuti comunicati sui rifiuti avvertivamo che se una comunità non intende gestirsi in responsabile e realistica autonomia, e nei punti nodali della propria attività politico-ammnistrativa omette di inserire le opportune decisioni corre il rischio che altri decidano per essa. Preferiamo invece limitarci ad invitare tutti, ancora una volta, ad esaminare le problematiche dello smaltimento dei rifiuti con realismo, nella loro compiutezza, e a mettere a punto una ipotesi di soluzione che parta da un’analisi spassionata della situazione e vagli la sostenibilità ambientale ed economica di ogni e qualsiasi opzione.
Per quanto ci riguarda, siamo contro qualsiasi iniziativa che acuisca i problemi dell’inquinamento, ma favorevoli a decisioni condivise che nel loro complesso ci diano prospettive di miglioramento dell’ambiente”.
IL CONSIGLIO DIRETTIVO DEL POLO CIVICO