Bisogna assolutamente distinguere ruoli e responsabilità tra i componenti della commissione investimenti, che ha spinto per acquisire i fondi della LP Suisse di Larini, e quelli degli allora organi della Fondazione che li hanno deliberati. Hanno spinto su questo tasto, questa mattina nel corso di una conferenza stampa, i membri del nuovo consiglio di amministrazione dell’ente di via Risorgimento. Gabriella Sarracco, Valentino Carluccio e Giorgio Venanzi, in rappresentanza dell’intero Cda della Fondazione Cariciv, hanno voluto fornire la loro chiave di lettura dopo la decisione, assunta la scorsa settimana dall’organo di indirizzo e fatta propria dal consiglio di amministrazione, di avviare un’azione di responsabilità civile anche nei confronti degli amministratori e dei membri del collegio dei revisori in carica nel 2015, nel momento in cui, come si ricorderà, si sviluppò l’accordo con Danilo Larini.
“La chiamata in causa sotto il profilo della giustizia civile nei confronti dei membri dell’allora consiglio di amministrazione e dell’ex collegio sindacale – hanno spiegato Sarracco, Carluccio e Venanzi – è stata solo ed unicamente un atto dovuto. Ci troviamo di fronte a persone che, oltre ad essere seri ed importanti professionisti, hanno un particolare spessore sotto il profilo dell’onestà. Hanno sottoscritto una delibera arrivata dietro proposta dei membri della commissione investimenti, ovvero di coloro che avevano il compito di valutare se quanto offerto dalla Lp Suisse di Larini potesse essere conveniente o meno per l’ente. E’ quindi evidente che le responsabilità sono completamente diverse”. La stessa presidente dell’ente di via Risorgimento ha voluto precisare che nel passato troppo spesso i consiglieri non erano messi completamente a conoscenza dei provvedimenti che andavano ad approvare. “Il modus operandi – ha aggiunto – era quello e le responsabilità erano quindi diverse. Sarà comunque compito dei giudici decidere”.