E’ di nuovo allarme nel porto di Civitavecchia per i ritardi che caratterizzano a volte i controlli doganali. Quanto avvenuto nelle prime ore di ieri mattina, con decine di camion in attesa di poter imbarcare viveri destinati alle navi da crociera e con le procedure che si sono concluse dopo le 11, ha fatto salire nuovamente la tensione tra i vari soggetti interessati.
Stando alle voci che circolano a Molo Vespucci, nella tarda mattinata sarebbe arrivata una lettera di fuoco della Royal Carribean, assieme a Costa e Msc la massima compagnia armatoriale del settore crocieristico, che minaccia di abbandonare il porto qualora la situazione continui ad essere la stessa, con ritardi nelle procedure di imbarco della merce nei momenti di maggior presenza di navi nel porto. A quanto pare, la Royal Carribean, sottolineando di aver caricato nel corso dell’anno quasi trecentomila tonnellate di provviste assicurando lavoro a tutto l’indotto portuale, avrebbe paventato di trasferire il servizio nei porti spagnoli e francesi qualora non venga trovata soluzione al problema. Subito dopo aver ricevuto la lettera dalla grande compagnia norvegese-statunitense, il presidente dell’Autorità Portuale, Francesco Maria di Majo, avrebbe rimbalzato la palla direttamente all’ingegner Roberta De Robertis, massimo esponente regionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, la quale, è giusto sottolinearlo, nelle ultime settimane ha cercato in più di un’occasione di venire incontro alle esigenze degli operatori portuali consigliando procedure di snellimento dei controlli peraltro previste dai protocolli nazionali e internazionali. Procedure che, magari, hanno funzionato per quanto riguarda il settore dei contenitori, ma che non sembrano essere in grado di risolvere il problema che si pone nei momenti di massimo afflusso delle navi da crociera. A quanto sembra, comunque, la questione non sarebbe di impossibile soluzione, basterebbe solo che in quelle occasioni il personale della Dogana presente in porto anticipasse l’entrata in servizio e fosse in numero superiore rispetto ai giorni normali. Considerando che il calendario dell’arrivo delle navi in porto viene definito parecchi giorni prima, è così difficile per i vari soggetti interessati, ovvero Autorità Portuale, agenzie, armatori e Dogana raccordarsi e organizzare le cose per te