Elettrificazione delle banchine o soluzioni alternative ma dal risultato equivalente. Entro la fine dell’anno dovrebbe arrivare la risposta da parte del Ministero dell’Ambiente, che ha deciso di incaricare la Commissione Tecnica VIA/VAS per la valutazione dei sistemi equivalenti proposti dall’Autorità di Sistema Portuale allo stesso Ministero lo scorso maggio. A comunicare i progressi nella vicenda è l’amministrazione comunale che informa che nella sezione “Informazioni Ambientali” del sito istituzionale è stata pubblicata la comunicazione del 4 ottobre con la quale il Ministero dell’Ambiente è intervenuto sulla questione della prescrizione VIA relativa all’elettrificazione delle banchine portuali.
Stando al Comune, la nota del Ministero giunge a valle di una fitta corrispondenza, anch’essa pubblicata sul sito del Comune, e di alcuni incontri tra Palazzo del Pincio, Autorità Portuale e Direzione Ministeriale, originati dalla segnalazione del Comune della mancata ottemperanza della prescrizione in questione, risalente, nella sua prima formulazione, al 1997. “Subito dopo il nostro insediamento, nel 2014, – dichiara l’assessore all’Ambiente Alessandro Manuedda – abbiamo evidenziato al Ministero dell’Ambiente la mancata ottemperanza della prescrizione che prevedeva la realizzazione dei collegamenti elettrici in banchina con la finalità di azzerare le emissioni delle navi nella fase di ormeggio”. Secondo Manuedda è stato doveroso intervenire dopo quattordici anni di silenzio delle amministrazioni comunali, politiche e commissariali, che si sono susseguite dal 1997, anche perché si rivendica il diritto della popolazione di Civitavecchia, a tutela della propria salute, ad avere una risposta dalle autorità competenti, il Ministero dell’Ambiente e la Regione, che in tre decreti, dal 1997 al 2010, hanno individuato la soluzione delle elettrificazione delle banchine, ritenendola evidentemente necessaria. “Abbiamo manifestato – continua Manuedda – tutta la nostra disponibilità a valutare soluzioni alternative all’elettrificazione delle banchine, a condizione che fosse garantito un risultato equivalente, o, per lo meno, simile, in termini di riduzione delle emissioni a livello locale. Tali alternative non sono state individuate e abbiamo ritenuto assolutamente non idoneo l’elenco di “sistemi equivalenti” inviato dall’Autorità di Sistema Portuale al Ministero lo scorso maggio”. Sarà dunque il Ministero dell’Ambiente, con la collaborazione della Commissione Tecnica VIA/VAS, a valutare se i “sistemi equivalenti” proposti dell’Autorità Portuale possono sostituire l’originaria prescrizione, oppure se l’elettrificazione delle banchine dovrà essere realizzata, fissando attraverso una diffida, i tempi di attuazione. “Da parte nostra – conclude Manuedda – riteniamo chiaramente inaccettabile la prima ipotesi e pensiamo che, al limite, possa essere l’organo di supporto tecnico-scientifico del Ministero a proporre, eventualmente, reali soluzioni alternative e equivalenti. In entrambi i casi, attendiamo una decisione nei prossimi mesi, orientativamente entro la fine dell’anno, anche perché riteniamo inammissibili ulteriori dilazioni di tempo”.