Fuori dal carbone entro la data fissata del 2025. Volontà di insediare una seconda mega-fabbrica per la produzione di pannelli fotovoltaici in Italia dopo quella di Catania. E’, in estrema sintesi, quanto scaturito ieri nel corso della seduta della commissione attività produttive della Camera dei Deputati, durante la quale ha avuto luogo l’audizione di due importanti dirigenti Enel, Luca Solfaroli Camillocci, responsabile Italia di Enel Green Power e Thermal Generation, e Fabrizio Iaccarino, responsabile Sostenibilità e Affari Istituzionali.
L’audizione era stata sollecitata dai parlamentari di Forza Italia Alessandro Battilocchio e Mauro D’Attis soprattutto per conoscere le intenzioni di Enel riguardo gli impianti di Civitavecchia e Brindisi, tuttora alimentati a carbone. Solfaroli Camillocci ha ribadito che “il piano di phase out delle centrali a carbone è rimasto invariato secondo il programma di decarbonizzazione e prevede la chiusura delle centrali entro il 2025, conformemente a quanto previsto dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima”. Il manager della spa energetica ha poi aggiunto che “sulle centrali a carbone verranno sviluppati i nuovi poli energetici integrati con iniziative per accompagnare la transizione dei siti e progetti di logistica o economia circolare”, sottolineando che “l’approccio su tutti i siti è un programma per fasi partendo da subito con una progettualità’ sulla transizione energetica o lo sviluppo delle rinnovabili”. Fabrizio Iaccarino, dal canto suo, ha confermato l’intenzione di Enel di impiantare un’altra gigafactory, rimarcando che “si tratta di un investimento ulteriore, sul quale non è stata ancora decisa la localizzazione e che rappresenta uno sviluppo futuro, collegato anche al RepowerUe”, ovvero al il piano della Commissione Europea per rendere il continente indipendente dai combustibili fossili russi ben prima del 2030.