Adesso non ci si trova più di fronte ad una chiacchiera o a una dichiarazione di intenti. Enel Logistic, la società che all’interno della spa si occupa delle problematiche legate al trasporto marittimo e non solo, sembra che voglia partire proprio da Civitavecchia per avviare le sue attività. Giovedì scorso la giunta comunale ha infatti approvato un atto di indirizzo che, prendendo spunto dalla richiesta avanzata da Civitavecchia Fruit & Forest Terminal, la società che da tre anni gestisce la piattaforma logistica, concede la possibilità di ospitare all’interno dell’interporto le attività svolte da Enel Logistic.
In particolare, Cfft aveva richiesto l’autorizzazione per la fornitura di spazi coperti all’interno del magazzino “C”, oltre che di aree scoperte vicine allo stesso magazzino, comprensivi dei corrispondenti servizi, ovvero la guardiania e le manutenzioni. Ciò, per consentire ad Enel Logistic di offrire servizi di logistica a propri clienti. Nella richiesta, Cfft aveva precisato che il canone concessorio e i tributi relativi sarebbero rimasti a suo carico e che la stessa società italo-belga sarebbe rimasta l’unica responsabile anche per la gestione dell’interporto. Aveva inoltre evidenziato che l’ingresso “di un’affidabile e solida società come Enel Logistic nell’economia locale appare in grado di implementare notevolmente lo sviluppo dei traffici logistici, con probabile interessamento anche dei traffici via mare e quindi dell’indotto, con importanti benefici, in termini di ulteriore incremento dell’occupazione dell’indotto, che appaiono ragionevolmente prevedibili”. Al momento Cfft non esprime alcun commento sul suo rapporto con Enel Logistic. C’è da dire, comunque, che la procedura ha avuto tempi rapidissimi, a dimostrazione che la pubblica amministrazione, quando vuole, sa essere particolarmente celere. D’altronde, in questo caso si trattava di accelerare al massimo un processo che può avere importanti ricadute per la città, che non sta vivendo un momento particolarmente felice sul piano economico e occupazionale. Analoga velocità sarebbe necessaria per risolvere due annose questioni che riguardano l’interporto e il miglioramento delle infrastrutture, ovvero la riapertura di una delle strade di collegamento con la zona industriale e il porto, chiusa da anni, e l’allungamento di poche decine di metri del fascio binari, per consentire ai convogli merci di arrivare direttamente all’interno della piattaforma logistica, cosa al momento impossibile.
2 Comments
dubbioso
ma i posti di lavoro per questa nuova realtà,sono già prenotati?
Rufus TerraNera
Questa è forte 🙂 🙂 🙂