Si intitola “Er poveraccio” il nuovo sonetto di Pasquino. L’anonimo poeta dialettale se la torna a prendere con i potenti di turno, in alcuni casi definiti i veri poveracci.
Er Poveraccio
Er poveraccio nun è er poverello
Quello senza ‘na lira ne le tasche
Che se deve magnà pure le lasche,
Di fronte a quello tanto de cappello.
Er poveraccio è quello che se crede
Che lui adè lui e l’artri nun so’ un cazzo
Che in giro ce va solo cor codazzo
E adè convinto d’esse Ganimede.
Er poveraccio è quello che approfitta
Der bisogno dell’artri e li ricatta
Che co’ la prepotenza se riscatta
Su la gente che soffre e ha da sta’ zitta.
Er poveraccio è quello che ar potere
Ce va pe’ assicurasse er bervedere.
Pasquino dell’OC