Sono iniziate questa mattina alle prime ore dell’alba le operazioni di ricerca di persone disperse in zone boschive da parte delle squadre della Protezione Civile di Allumiere e Civitavecchia. Un’esercitazione che simula un caso reale, che si verifica spesso durante la stagione autunnale, quando sono numerose le persone che giungono anche da Roma e si portano nei boschi tra Allumiere e Tolfa per raccogliere i funghi, a volte senza riuscire a trovare la strada del ritorno per il fitto sottobosco.
Più di 25 sono i volontari impegnati nell’esercitazione appartenenti ai Gruppi Comunali di Allumiere e Civitavecchia, quest’ultimo presente anche con 4 delle Unità Cinofile di ricerca e soccorso, 6 i mezzi impiegati, una Sala Operativa Mobile per il coordinamento delle squadre, esperti nella ricerca e nel primo soccorso. Due invece le persone che si sono rese disponibili per interpretare dispersi, sono due esperti della zona di Allumiere Nello Lisi e Piero Vichi. I volontari saranno suddivisi in squadre di ricerca, equipaggiati con gps, altri volontari impiegati in Sala Operativa Mobile che dovranno coordinare tutte le operazioni, oltre alle unità cinofile, tutti hanno bisogno di conoscersi, esercitarsi e imparare le procedure ed i posti. Nuovi conduttori con i loro cani saranno impiegati nelle ricerche a breve raggio, una fase iniziale dell’addestramento, come ci riferisce l’istruttrice Manuela Albertini, sia i cani che i loro conduttori devono imparare ad entrare in luoghi angusti senza paura. “Un’esercitazione utilissima – riferisce il coordinatore Valentino Arillo – poiché testiamo mezzi, uomini, unità cinofile, ma soprattutto modalità e procedure dell’organizzazione per una ricerca di persone disperse. In questa esercitazione – continua Arillo – sperimenteremo un sistema che può ricevere una chiamata di soccorso da una radiotrasmittente solitamente usata da chi fa trekking ma anche dai cacciatori, in quelle zone dove non prende il segnale telefonico cellulare, detto segnale potrà essere captato proprio grazie all’utilizzo di apparecchiature istallate sulla Sala Operativa Mobile con delle antenne direttive, e permetterà di individuare in tempi brevi le persone disperse. E’ un sistema di radio soccorso già attivo nelle zone alpine, ma lì esistono dei rifugi sempre attivi h 24, qui vorremmo creare una Rete Radio simile con l’aiuto delle istituzioni locali, Comuni, Comunità Montana ed Università Agrarie, creando una mappatura ed una classificazione di sentieri e creazione di piazzole all’interno dei boschi, così gli escursionisti sapranno indicare il percorso intrapreso e dare modo ai soccorritori di individuarli più facilmente”.