“È ora che Enel rispetti Civitavecchia”. Si conclude così un intervento di Potere al Popolo sulla notizia che Enel starebbe progettando una ristrutturazione degli organici a Torre Valdaliga Nord, mettendo a rischio circa 40 posti di lavoro.
“Qualsiasi dirigente di Enel in visita nella nostra città – affermano da Potere al Popolo – dovrebbe togliersi il cappello e mostrarsi rispettoso davanti ad ogni cittadino civitavecchiese. A quanto pare invece l’atteggiamento di questi sedicenti manager continua ad essere sprezzante, cinico e provocatorio ai limiti del bullismo dialettico. Che l’impianto di TVN sia uno dei mostri più inquinanti del nostro territorio è fuori discussione; che in passato sia stata utilizzata l’ignobile l’arma del ricatto occupazionale per ostacolare le lotte di chi si opponeva al carbone è ormai storicamente assodato; che ENEL continui a considerare Civitavecchia come una colonia da sfruttare a suo piacimento ci sembra poi del tutto evidente. È infatti da questa arrogante lettura delle cose che nascono provocazioni o tentate forzature come quella della recente vertenza Minosse – che prevedeva, tra le altre cose, anche una inaccettabile clausola sociale – o come la notizia, fatta trapelare ieri da fonte sindacale, che parla addirittura di un 10% di esuberi sul totale del personale attualmente in forza a TVN. In questi anni Enel è stata abituata a rapportarsi con una politica locale debole e col cappello in mano. Su questo non ci sono dubbi. Gli è stato consentito tutto e, naturalmente, pensa che la città ed i suoi abitanti siano ancora nelle sue disponibilità. In questa fase così delicata però vogliamo ricordare a questi dirigenti che le sconfitte non ci hanno fatto cambiare idea; che non cadremo nella trappola del ricatto occupazionale; che l’uscita dal carbone di TVN va garantita in tempi certi e soprattutto senza nessuna conseguenza per i lavoratori. Per noi il tempo dei ricatti è finito da un pezzo. È ora che Enel rispetti Civitavecchia”.
Analoghe le considerazioni espresse dall’Usb Lavoro Privato.
“Proprio un bel regalo di Natale – commenta Roberto Bonomi – giusto in questi giorni, con un tempismo consono al periodo festivo, Enel ha confezionato per i lavoratori e la città il pacco di una ulteriore taglio degli organici. Questa volta la sforbiciata è di ben 42 posti di lavoro, tutti relativi a figure operative dell’Esercizio. Una riduzione così incisiva e sproporzionata da lasciare letteralmente senza parole: via 12 capi turno, via 12 assistenti, via 18 operatori in turno.
Le motivazioni sono sempre le solite e come sempre infondate: si lamenta un calo della produzione per l’intera l’area carbone tralasciando tuttavia che ciò riguarda solo marginalmente Torrevaldaliga Nord, un impianto che al contrario è costantemente in funzione, dove i gruppi si fermano semmai per eccessive accidentalità conseguenti a determinate scelte gestionali (eccessivo utilizzo degli impianti, insufficiente manutenzione, continua modulazione del carico) e non già a causa di una minore domanda di energia. Diverso sarebbe se l’impianto fosse nella situazione di altre centrali Enel, dove la crisi è evidente: in quel caso eventuali azioni di “efficientamento” potrebbero avere un senso, ma non nella specifica condizione produttiva di Torrevaldaliga Nord per la quale simili tagli produrranno inevitabilmente maggiori carichi di lavoro e difficoltà operative. E inoltre, soprattutto, minore sicurezza: hai voglia a dire che questa viene prima di tutto, ma se riduci personale e risorse i rischi non possono che aumentare. Difficile quindi seguire i ragionamenti dell’azienda, che, non va dimenticato, per le stesse motivazioni continua da tempo a ridurre il personale e ha tuttora in corso due ulteriori ristrutturazioni, una che comporta il taglio a regime di 18 figure in turno e un’altra che prevede il trasferimento a strutture esterne alla centrale di rilevanti funzioni di staff. Una situazione pesante, a cui si accompagna quella assai peggiore e precaria dei lavoratori delle aziende appaltatrici in crisi. Dire che piove sul bagnato è quindi un eufemismo. Enel ha un progetto di ridimensionamento inaccettabile, a cui peraltro non si accompagnano impegni sostitutivi per il territorio: bene quindi l’immediata contrarietà espressa dal Sindaco, da cui ci aspettiamo ora un impegno concreto per imporre ad Enel un cambio di rotta. Quello che serve è però soprattutto una reazione dei lavoratori, che superando particolarismi e divisioni devono unirsi per scongiurare un processo di continua ristrutturazione, di progressivo taglio degli organici che direttamente o indirettamente tocca tutti, nessuno escluso. Per questo invitiamo le OOSS ad indire subito una assemblea dei lavoratori e a definire con loro come opporsi all’azienda. Stavolta non sembrano esserci altre strade: di certo non può esserci uno sterile attendismo né sperare di proporre mediazioni sganciate da un percorso di mobilitazione e di lotta, orientate alla semplice riduzione del danno. Né tantomeno confidare in un qualche ripensamento dell’azienda. Stavolta l’attacco è troppo duro e l’esperienza insegna che in simili momenti bisogna agire.
USB si dichiara da subito disponibile a dare il proprio contributo”.
2 Comments
Lollo
Aho sto Potere al Polipo ha preso via… ma mi sbaglio o sti comunicati assomigliano tanto agli editoriali della provincia?
Boh
F4brizio
Complimenti, che acuto osservatore…degno alleato della Lega! A no, a Civitavecchia avete fatto finta di litigare così qualcuno può continuare a fare la il grillino di sinistra…una bella giunta fascio e martello