Marku Osvaldi non si trova più a Civitavecchia. È questa ormai la convinzione che si è diffusa tra le forze dell’ordine, che da oltre una settimana sono impegnate nelle ricerce dell’ultimo dei due detenuti ancora in libertà dopo la clamorosa evasione dal carcere di Aurelia domenica 30 luglio.
Una fuga rocambolesca, durata poche ore per Luca Leke. Per il detenuto albanese di 31 anni è stato fatale il volo dal muro di cinta del penitenziario. Rovinosa la caduta a terra da oltre 4 metri di altezza. Ferito alle gambe, il 31enne si è trascinato per qualche centinaio di metri, probabilmente aiutato dal compagno di fuga, ma alla fine, esausto e dolorante, si è arreso. Un uomo a spasso con il cane l’ha ritrovato nel primo pomeriggio di lunedì, il giorno dopo l’evasione, nascosto tra la vegetazione in un terreno distante poco più di un chilometro dal carcere. A quel punto le ricerche si sono concentrate sull’altro detenuto. Martedì 1 agosto sembrava che Marku Osvaldi avesse raggiunto Roma. Sospetto il ritrovamento nella capitale di una 500 rubata la sera dell’evasione a Borgata Aurelia. Gli investigatori hanno pensato ad una fuga in auto, ma nel giro di poche ore l’ipotesi ha perso quota, perché sulla 500 non c’era traccia del 22enne. Auto o non auto, sembra sempre più probabile che Osvaldi abbia lasciato Civitavecchia. Forse una serie di circostanze fortuite, magari un autobus preso al volo nelle ore successive all’evasione, tante sono le ipotesi al vaglio delle forze dell’ordine. Non è escluso nemmeno un tragico epilogo. Come Luca Leke ha finito la sua fuga ferendosi alle gambe nel salto dal muro di cinta del penitenziario, così Marku Osvaldi potrebbe essere caduto rovinosamente in un fosso. Alcune zone intorno al penitenziario sono impervie e pericolose, soprattutto se ci si aggira di notte. Le ricerche con gli elicotteri e con i cani per ora non hanno dato risultati, ma si va avanti. La Polizia continua a perlustrare il territorio ed anche a verifiche le segnalazioni arrivate in Commissariato. Tante, fin troppe soprattutto in quel pomeriggio concitato, caotico e torrido di domenica 30 luglio. C’è chi ha riferito di aver visto i detenuti seduti in un bar a bere birra, chi a bordo di un furgone con targa romena. In molti casi false piste, che gli agenti hanno dovuto comunque verificare, perdendo però tempo prezioso. Un fattore che ha giocato a favore di Marku Osvaldi, il detenuto albanese di 22 anni evaso domenica 30 luglio dal carcere di Aurelia ed ancora ricercato dalle forze dell’ordine.