“Bisogna evitare che i farmers market diventino una forma di sleale concorrenza nei confronti delle altre forme di commercio”. Lo sostiene Tullio Nunzi della ConfCommercio, che si augura che il nuovo assessore al Commercio, Alessandro Maruccio, si renda conto della crisi che sta attraversando il terziario. Leggi la nota.
“Sulla proposta di istituire a Civitavecchia dei farmers market sarebbero utili alcune riflessioni. Con la finanziaria del governo Prodi, del 2007, si autorizzano per la prima volta i farmers market. In pratica gli agricoltori possono vendere i propri prodotti direttamente al consumatore. Dove? Ed innanzitutto: come? Le amministrazioni comunali, in mancanza di regolamenti attuativi concedono per le vie brevi spazi pubblici per la vendita dei prodotti della terra. Ma di quale terra si tratta? Infatti in questo tipo di vendita non si accenna minimamente alla tracciabilità; non solo il mercato non è quello degli ambulanti, con gli spazi riservati e le strutture di supporto (acqua, luce, scarichi) concesse dall’ente locale, ma un gruppo di tavolini e qualche sedia dove “scambiare i prodotti dell’orto” con il denaro. Certo, senza passaggi intermedi, senza rete commerciale e senza regole. Ma soprattutto senza scontrini fiscali, e pesatura obbligatoria con bilance omologate. Tasse zero quindi, per occupazione di suolo pubblico, elusione delle norme tributarie sulla rendicontazione obbligatoria, spese zero per l’adeguamento dei locali di vendita alle norme igienico sanitarie. E i vantaggi per il consumatore? Prezzi più bassi la risposta naturale. Ma anche su questo c’è da ribattere. Secondo un’indagine di Nomisma sulla filiera agro-alimentare per ogni 100 euro di spesa, ben 97 sono i costi sostenuti dai diversi operatori interni ed esterni. La filiera secondo l’autorevole istituto è fortemente zavorrata e polverizzata. Energia, trasporti, incidenza dell’imposizione fiscale sono costi tutti sulle spalle dei commercianti, e praticamente inesistenti per i farmers market. Bisogna evitare che i farmers market diventino una forma di sleale concorrenza nei confronti delle altre forme di commercio. Riporto testualmente le dichiarazioni dell’ex ministro per le politiche agricole, padre dei farmers market, onorevole di Castro: “I farmers market non sono destinati a risolvere il problema del settore agro-alimentare, sia in termini di abbassamento dei prezzi, che in termini di reddito. Bisogna evitare che diventino un meccanismo nascosto per fare concorrenza sleale ad altre forme di commercio”. Certo in un momento di consumi da codice rosso, di crisi del commercio, forse ci si aspettava altro a supporto di questo settore primario nella nostra città, per occupazione e di contributo alla produzione del pil. E forse prima di fare proposte del genere un minimo di concertazione con le categorie interessate non avrebbe fatto male. La speranza che il neo assessore al commercio, a cui vanno i miei più sinceri auguri, si renda conto della crisi che il terziario attraversa, ed in particolare quella del mercato ambulante, che nello spostamento (sacrosanto per la ristrutturazione) dei propri banchi avrà ulteriori problemi”.
Tullio Nunzi
ConfCommercio