Prima un ringraziamento al presidente della Compagnia Portuale, Enrico Luciani, poi un'analisi spietata della situazione che sta vivendo Civitavecchia. Questo, in estrema sintesi, è il contenuto della lettera inviata da Mario Fattorini, presidente della cooperativa C.C.M.S., che interviene sul dibattito che si è aperto in merito alla crisi economica. Leggi la lettera integrale.
In primis vorrei ringraziare per la stima che mi ha voluto testimoniare Enrico Luciani, stima che ricambio poiché siamo legati da una profonda amicizia e da un identico modo di gestire le nostre rispettive responsabilità ovvero la dignità del lavoro e dei lavoratori e l'immenso amore che abbiamo per la nostra città. Capire tutto quello che succede attorno a noi, ritengo che sia alla portata di pochi illuminati, ma capire i motivi di un interessamento mediatico così forte nei confronti miei e della C.C.M.S. è una cosa che non riesco proprio a capire. A chi serve strillare una non bene identificata crisi della C.C.M.S. in questo momento? All'interno di quali presunte interviste sono sceso al punto di chiedere aiuto a non so bene chi? Perché non viene alzata l'attenzione sul fatto che questa città è sull'orlo di una catastrofe occupazionale e sociale che non ha precedenti?
A tutti i tavoli di lavoro a cui ho avuto la possibilità di partecipare non ho mai nascosto queste mie preoccupazioni che riguardano, in prima battuta, l'attuale mondo del lavoro ma poi, in maniera ancora più allarmante, i giovani che vorrebbero avere una speranza di impiego per non parlare poi delle generazioni che verranno. Alla città và ricordato che la crisi mondiale si deve ancora affacciare e che per Civitavecchia gli effetti saranno ancora più devastanti perché tale crisi coincide con il termine dei lavori Enel dove sono coinvolti ancora non per molto migliaia di lavoratori.
Ora non si scherza più, ora la partita si fa terribilmente seria, ora tutti insieme dobbiamo fare barriera con la politica a svolgere il suo ruolo di indirizzo e, insieme alle Istituzioni, cercare di snellire gli iter burocratici per dare risposte occupazionali in tempi rapidi, i Sindacati e le Imprese debbono allearsi al solo scopo di salvare i posti di lavoro e gli Enti Imprenditoriali devono mettere in campo tutta la loro progettualità per dare un contributo reale ad un piano di emergenza cittadino. Capisco bene che Civitavecchia ha problemi politici più importanti ma ora il problema è ben più grave e riguarda la vita quotidiana e la dignità di migliaia di lavoratori civitavecchiesi e proprio per questi motivi la politica locale deve accantonare per un po' ruggini da resa dei conti e lavorare sinergicamente per superare questa crisi.
Nel corso di questi anni la C.C.M.S. ha anticipato le conseguenze negative che il termine dei lavori Enel poteva lasciare, attraverso una diversificazione delle proprie attività nel settore della cantieristica navale che è il vero futuro della vita economica della città, rimanendo un supporto indispensabile per Tirreno Power e per la stessa Enel nel campo della manutenzione tutto questo per conservare intatti i posti di lavoro e mantenere la propria dignità e professionalità. Ed è questo il punto di forza della C.C.M.S. ed ogni giorno i suoi Soci e lavoratori confermano la loro dignità e professionalità sul proprio posto di lavoro sacrificandosi in un mestiere povero e pesante. Grazie proprio alla vicinanza ed alla forza che ogni giorno i Soci e lavoratori mi danno posso dire, con estrema certezza, che la C.C.M.S. non è non sarà mai obiettivo di qualcuno che la vorrebbe utilizzare come poltrona per sistemare amici con famiglie numerose, ma vuole continuare ad essere e lo sarà ancora per tanti anni, un punto di riferimento ed un patrimonio imprenditoriale, professionale e sociale per tutta la città.