“Per uscire dall’emergenza rifiuti servono innanzitutto un piano regionale e nuovi investimenti da impiegare in costruzioni di nuove infrastrutture, acquisto mezzi e formazione del personale”. Lo sostiene Mirko Giannino, responsabile territoriale della Fiadel che interviene nella vicenda dell’emergenza rifiuti a Civitavecchia.
Per Giannino sarebbe poi opportuna l’estensione della raccolta differenziata a tutta la città attraverso il “porta a porta” e realizzando gli impianti per il trattamento dell’umido e una piattaforma ecologica per recuperare il materiale riutilizzabile come ferro, acciaio, rame, plastica, vetro, carta e cartone da rivendere. Riguardo la sporcizia presente in città, l’esponente della Fiadel spiega che il personale di Csp fa quello che può, considerando che alcune attrezzature per lo spazzamento delle strade sono vetuste e mancano ad esempio i turbosoffiatori.
“L’attuale emergenza – prosegue – trae le sue origini da una situazione innanzitutto di carenza di veicoli in cui versa attualmente il parco mezzi di Csp aggravata dall’eccesiva usura di quelli esistenti causata dall’assenza di un centro di stoccaggio situato nel comprensorio, che implica lunghi viaggi per lo smaltimento dei rifiuti riciclabili verso aziende esterne con un costo notevole per la società. A ciò si aggiunge l’atteggiamento di alcuni media i quali ogni qual volta che si presentano problemi su l’igiene urbana scaricano le responsabilità sui lavoratori nonostante alcuni problemi irrisolti che colpiscono il salario (vedi tra i tanti i buoni pasto arretrati della vecchia SOT città pulita), garantiscono sempre il loro servizio sin dalle 4 di mattina ,con il freddo e il gelo e con un afa terrificante tutti i giorni dell’anno feste comprese senza che venga data loro una bottiglia d’acqua”.