“Ciò che è innocuo può essere tollerato, ciò che è dannoso deve essere eliminato”, dichiara Mario Flamini, ex segretario di Socialisti Insieme. “L’affermazione ha valenza politica – Prosegue il documento – e va applicata alla giunta di Civitavecchia a cinque stelle. Che mostra i segni di un logoramento interno che non ha giustificazioni alla luce della giovinezza dello schieramento e della altrettanto novità rappresentata dalla sua elezione. E si intende giustificazione politica che, appunto, non c’è. Non si capisce difatti come il dissenso interno, possa avere lacerato la maggioranza comunale in tempi tanto brevi su temi importanti per la collettività ma certamente risolvibili all’interno di un possibile dibattito di maggioranza e dell’intero consiglio. Ciò malgrado una iniziale simpatia diffusa fra la popolazione per l’insorgere sulla scena politica locale di un movimento giovane costituito essenzialmente da giovani che avrebbe dovuto interpretare l’ansia di rinnovamento di un’intera città rispetto alla cappa ossessiva e onnipresente del palazzo storico della politica locale. Onestà e trasparenza. Leggo che viene vietata la visione di documenti pubblici ai rappresentanti eletti dal popolo. Perché? Nella pubblica amministrazione gli atti devono essere a disposizione di chiunque ne faccia richiesta, specialmente del presidente del consiglio comunale e dei consiglieri. C’è forse qualcosa che non si vuol far sapere? Perché alimentare dubbi se non si ha nulla da temere? Il tutto nella tanta decantata trasparenza che dovrebbe sovrintendere a tutti i vostri atti. Intanto, però, i drammi della città si dilatano: servizi precari (acqua, immondizia, nettezza urbana), disoccupazione, insicurezza, a volte paura e, il che è peggio, nessuna prospettiva di speranza. Dopo oltre due anni e mezzo di governo ancora nessuna soluzione sulle partecipate e intanto i debiti aumentano e saremo noi cittadini a pagarli. Anche l’opposizione non mostra di avere la barra diritta, una linea diritta e sicura. Una parte dell’opposizione attacca la presidente del consiglio comunale accusandola di non essere super partes chiedendone la rimozione. Salvo poi ripensarci, secondo me giustamente. La presidente del consiglio, ad oggi, è rimasta l’unica garanzia che i provvedimenti di competenza del consiglio siano portati all’attenzione dei rappresentanti del popolo in consiglio comunale. Non è stata e non è chiara la motivazione per cui non si è riusciti a raccogliere le firme per sfiduciare una maggioranza che diffonde incertezze e sconforto. Il perché sembra essere rappresentato dal non essere pronti al dopo, cioè al non essere preparati nell’aggregazione degli schieramenti alternativi che dovrebbero o potrebbero presentarsi ad una nuova competizione elettorale derivante dalla possibile caduta di questa giunta. Un pensiero, questo, che tradisce gli interessi dei cittadini, bene supremo e principale, e che fa emergere un giudizio politico negativo per chi quegli schieramenti rappresenta oggi in seno al consiglio comunale. Noi auspichiamo che questo limite venga superato e che, negli interessi del bene comune, l’opposizione trovi la compattezza giusta per incalzare questa maggioranza e questa giunta prima che i danni siano irreversibili”
Flamini Mario