Un’esperienza che va avanti con ottimi risultati da ben sette anni con l’Avis che promuove un rapporto diretto, di dialogo ed informazione, con gli alunni/e delle scuole e la Fondazione Ca.Ri.Civ. che finanzia puntualmente il Progetto. Piena soddisfazione, questa mattina, da parte del presidente dell’Avis Nicoletta Iacomelli e del presidente della Fondazione, avvocato Vincenzo Cacciaglia.
Sono stati 1300 gli alunni/e delle scuole elementari, medie e superiori ad essere interessati/e al Progetto, condotto dalla volontaria donatrice Manuela Geggi e dal tecnico di laboratorio Cinzia Colaci con la partecipazione dei veterani. Un metodo che punta all’educazione fra pari, come ha sottolineato il presidente Nicoletta Iacomelli, che ha messo in evidenza l’interesse crescente e la maturità dei giovani con l’esperienza che riguarda i diciottenni che già si inquadra nella sensibilizzazione a donare sangue, attraverso la conoscenza del proprio gruppo sanguigno. Cartoni animati per i più piccoli, filmati per i più grandicelli ed uno sportello aperto fra coetanei per i più grandi che vogliono mantenere la discrezione. Un quadro molto positivo con il presidente Nicoletta Iacomelli che elogia l’attenzione della Fondazione, la sua sensibilità e l’opera meritoria a favore dell’Avis che ha portato al finanziamento di tre suoi progetti. E il presidente della Fondazione Ca.Ri.Civ., l’avvocato Vincenzo Cacciaglia, ha voluto sottolineare che, se il Progetto è alla settima edizione, ciò è dovuto alla sua validità, perché si rivolge all’istruzione nella sua funzione educatrice del cittadino che sta particolarmente a cuore alla Fondazione. Tanto più questo quando si promuove l’atto della donazione che significa salvare la vita di chi ha bisogno, essere solidali e cittadini nel senso più alto del termine. Un Progetto che ha reso facile il compito della Commissione giudicatrice, come ricorda il segretario della Fondazione, avvocato Adriano Sansonetti, perché è collaudato ed ha ottenuto ottimi risultati. E proprio di risultati parla un veterano dell’Avis, il dottor Dante Pace, direttore sussidiario associativo, che ricorda come proprio questo rapporto diretto con i giovani, legato alla campagna di sensibilizzazione alla donazione del sangue, abbia portato all’autosufficienza locale. Ma il traguardo ora è quello di incrementare le donazioni per raggiungere l’autosufficienza regionale.