Il vero bilancio – dice l'opposizione – si approva domani in consiglio comunale. O meglio, il vero bilancio si ratifica solo all'aula Pucci, visto che domani si dà l'ok a una mastodontica variazione del bilancio di previsione 2008, approvata dalla giunta municipale e che il segretario generale ha già detto che non sarà possibile emendare. Questi i fatti che fanno da antefatto alla seduta, fatti che non piacciono per niente al centro-sinistra, già sul piede di guerra, ma che stanno producendo non pochi problemi anche in maggioranza.
Dopo la convulsa conferenza dei capigruppo, animata la riunione di maggioranza svoltasi ieri sera, che ha fatto registrare qualche assenza. E alcune assenze sono già annunciate per domani. Stefano D'Angelo del Gruppo Misto ha già fatto sapere che non prenderà parte al consiglio per "motivi di lavoro", sottolineando che "dopo avere votato un bilancio di lacrime e sangue sul quale non era possibile dire nulla perché necessario" gli sarebbe piaciuto "prendere parte a una qualche discussione di merito". Pare che anche Mirko Cerrone dell'Udc sarà assente, come non potrebbero presentarsi in aula anche alcuni esponenti del Movimento per le Autonomie. Insomma, siamo alle solite. La giunta ha fatto tutto da sé, e il consiglio protesta. In maggioranza si litiga.
L'opposizione stavolta serra i ranghi e annuncia che si presenterà sicuramente in consiglio per verificare – fa sapere – se la maggioranza ha i numeri per approvarsi queste tre ratifiche di bilancio. La variazione di bilancio di ben 23 milioni e 710.000 euro è la più significativa. Guardando al provvedimento tra le maggiori entrate 3 milioni e mezzo di euro derivano dall'Ici Enel, 2 milioni e 700.000 dal rimborso statale dell'Ici per la prima casa, 6 milioni e 400.000 euro da alienazioni e 6 milioni e 624.000 euro di entrate extra-tributarie, quasi totalmente derivate dalla convenzione Enel (cifra complessiva per il 2008, 14 milioni di euro; 13 milioni saranno per il 2009 e il 2010). Cosa non va all'opposizione? Intanto che oltre ai soldi già ricevuti in bilancio si stanzino altri 940.000 euro per la cultura, più 204.000 euro per il solo teatro Traiano. Poi dice il centro-sinistra che questa amministrazione fa come il governo nazionale, procede in una logica di decreto, per cui la giunta si approva i provvedimenti e il consiglio comunale non conta più nulla essendo chiamato – come il Parlamento – solo a ratificare ciò che decide la giunta. Una situazione che – per sincerità o per strumentalizzazioni interne – contestano comunque anche molti consiglieri di maggioranza. Si vedrà domani chi avrà il coraggio di sostenere i propri argomenti.