Le motivazioni del pubblico ministero Delio Spagnolo di chiedere l’archiviazione sul caso della realizzazione del forno crematorio non convincono le associazioni che si battono per la struttura di via Braccianese Claudia. Pur riconoscendo alcune anomalie nell’iter, evidenziate anche dal consulente incaricato della relazione, il pm non ha ravvisato “dolo” e ha deciso di chiedere l’archiviazione. I comitati pronti a presentare opposizione.
“Noi – spiega Roberto Melchiorri presidente di Civitavecchia C’è – continuiamo a batterci per questa situazione. In passato i vari comitati, che non hanno nulla a che vedere con quelli che si sono formati spontaneamente, avevano deciso che a Civitavecchia non si poteva accendere più neanche un fiammifero. Pensate al forno crematorio che è come se fossero miliardi di fiammiferi. La notizia nuova è che il pm ci ha dato ragione dicendo che è tutto giusto ciò che sosteniamo ma allo stesso tempo ha detto che non c’è stato dolo. È questo il punto che ci lascia molto perplessi e sono troppe le questioni che ci obbligano a continuare questa battaglia. Il Comune dovrebbe essere con noi e non contro, perché noi stiamo difendendo l’aria che respiriamo e la vita dei nostri concittadini”.
“Questa decisione suona strana, perché il perito incaricato dal pubblico ministero – commenta l’avvocato Daniele Barbieri – rileva diverse criticità ma viene praticamente smentito dal pm stesso. Rimaniamo ancora più sbalorditi quando è lo stesso pubblico ministero a porre i quesiti al consulente e il consulente risponde a quei quesiti dicendo che ad esempio c’è il problema della delibera, dell’aumento della volumetria e della mancanza della Vas e della Via, ma poi il pm dice che è tutto a posto e che si rileva attività legata all’interesse pubblico. Non ce lo spieghiamo. Prepareremo ovviamente l’opposizione alla richiesta di archiviazione e il fascicolo passerà nelle mani del Gip che farà la sua valutazione se proseguire o archiviare definitivamente”.